MARO’. Finalmente una buona notizia per Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. I fucilieri della Marina militare italiana, accusati dalle autorità dell’India della morte di due pescatori scambiati per pirati, non rischiano più la pena capitale. L‘interminabile vicenda legale, infatti, potrebbe essere vicina a una soluzione grazie a un escamotage: nei confronti dei due marò italiani si rinuncerebbe a invocare la norma che implica automaticamente l’applicazione della pena capitale, pur continuando a fondare l’incriminazione sul discusso Sua Act, la legge del 2002 in materia di sicurezza marittima che appunto la prevede, e sulla cui base si e’ mossa la Nia, la polizia anti-terrorismo indiana. Secondo il quotidiano in lingua inglese ‘The Indian Express’, a suggerire di percorrere tale via sarebbe stato lo stesso procuratore generale Golam E. Vahanvati, nel corso di una riunione a porte chiuse cui hanno partecipato in serata i rappresentanti dei ministeri competenti: Giustizia, Interno ed Esteri.
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