SOCIALE – Disuguaglianze e  nuove povertà: in Molise dati allarmanti

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LARINO – Disuguaglianze: le nuove povertà è stato il tema del convegno tenuto ieri venerdì 29 Luglio a Larino, nell’ambito della Festa Comunale dell’associazione Auser. Vige oggi una nuova concezione di povertà, che si estende a più fasce della popolazione, in particolare nel Mezzogiorno del Paese, dove la Questione Meridionale è più che mai aperta.  Tra i relatori il giornalista Davide Vitiello, che ha ricordato i dati allarmanti resi noti dall’Istat, che parlano di un incremento della povertà assoluta in Italia,  fenomeno che riguarda quattro milioni e 598mila italiani: il 7,6 per cento della popolazione italiana nel 2015 è risultato sotto la soglia minima; questo è il numero più alto dal 2005 e riguarda 1 milione e 582mila famiglie. E’ un fenomeno che in Italia colpisce maggiormente i nuclei familiari più numerosi e famiglie di soli stranieri. Ma c’è anche un dato ancor più allarmante e riguarda i più giovani: 1 minore su 10 nel 2015 si trova in condizioni di indigenza. Dal 2005 al 2015 il dato della povertà assoluta è triplicato  nella fascia di età compresa tra i 18 e i 34 anni di età e in quella tra i 35 e i 64 anni di età.  “Ma per comprendere il fenomeno diffuso dell’ingiustizia sociale e della diseguaglianza in Italia – hanno ricordato Davide Vitiello e Sandro Del Fattore, Segretario generale della Cgil Abruzzo-Molise – occorre confrontare i dati sulla povertà, cui si affianca quello ugualmente allarmante del CENSIS, secondo cui 11 milioni di italiani nel 2015 hanno rinunciato alle cure mediche a causa delle liste d’attesa e dell’impossibilità di pagare i ticket sanitari, con quelli sulla diffusione della ricchezza che è sempre più nelle mani di un numero ristretto di persone. L‘OCSE ci dice che nel nostro Paese l’1% della popolazione detiene il 14,3 della ricchezza nazionale netta, mentre il 40% più povero ne possiede appena il 4,9%.” 

“L’unica soluzione per ridurre questa forbice spaventosa – ha dichiarato Del Fattore – è redistribuire la ricchezza anche attraverso l’introduzione di una tassa sui grandi patrimoni. E’ questa una battaglia che la Cgil sta portando avanti con determinazione ma è essenziale che il governi dimostri coraggio, andando a prendere le risorse dove effettivamente esse sono presenti, e non tassando solo i redditi da lavoro dipendente”.

Il Molise è tra le regioni che paga il prezzo più alto della crisi economica e sociale. Considerando anche gli immigrati, è sotto la soglia di una condizione di vivibilità un quarto delle famiglie, pari a più di 80.000 persone, mentre in alcune aree la disoccupazione giovanile ha superato il 60%. “In Basso Molise – ha ricordato ancora Vitiello –  stanno aumentando le problematiche di carattere abitativo e gli sfratti per morosità incolpevole, si diffondono le problematiche legate a situazioni di emergenza sanitaria con un numero sempre più alto di cittadini che rinuncia a curarsi.  Finora i fondi stanziati dalla Regione Molise per il contrasto alla povertà sono risultati del tutto inconsistenti. Nella legge di stabilità 2015 sono stati stanziati  appena 1 milione di euro per il fondo di inclusione sociale e di contrasto alla povertà  ( 350 euro al mese, per 8 mensilità, a beneficio di 400 nuclei familiari). E’ necessario quindi che la Regione aumenti la  dotazione finanziaria del fondo e che un numero maggiore di famiglie acceda al beneficio. Nello stesso tempo serve subito una moratoria contro gli sfratti per morosità incolpevole.

Anche i Comuni possono fare di più. Un esempio è dato dal baratto amministrativo, introdotto dall’art. 24 della legge 164 del 2014; tale misura consente ai cittadini che sono impossibilitati a pagare una determinata imposta, di barattare la propria manodopera, il proprio lavoro con le tasse da pagare. Chi ha difficoltà a far quadrare i conti potrebbe in questo modo, rendendosi utile per la comunità, saldare i suoi debiti con il Comune sistemando le aree verdi della città, effettuando la manodopera in piazze e strade. A illustrare i contenuti del provvedimento, rilanciato dall’Auser, è stato Gigino D’Angelo, Sindaco di Montefalcone del Sannio, centro nel quale il baratto amministrativo è diventato realtà. Al convegno, introdotto dai saluti di Enrico Cacciavillani, Presidente regionale dell’Auser, e di Pasquale D’Alete, presidente del circolo frentano dell’Auser, è intervento anche Marco Di Luccio, vice presidente nazionale dell’Auser, il quale ha ricordato l’impegno quotidiano dell’Auser nel far fronte alla condizione di fragilità di ampie fasce della popolazione, anche in termini di difficoltà nell’ accesso all’universalità del servizi per le persone non autosufficienti e non solo, soprattutto nelle aree interne.

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