PEDOFILIA. Pesante atto d’accusa della commissione Onu per i diritti dei minori nei confronti del Vaticano a proposito dei preti pedofili. In un durissimo rapporto, l’organismo delle Nazioni Unite denuncia le politiche della Santa Sede che hanno permesso a religiosi di abusare sessualmente di decine di migliaia di bambini e ragazzi. E chiede “l’immediata rimozione” dei responsabili di quegli atti, che dovrebbero essere “consegnati” alle autorità civili, oltre all’apertura degli archivi sui pedofili e sugli uomini di chiesa che hanno coperto i loro crimini. La commissione critica il Vaticano anche per le sue posizioni sull’omosessualità, la contraccezione e l’aborto. Il rapporto è stato redatto dopo un’indagine condotta il mese scorso con un giorno intero di audizioni pubbliche di alti esponenti vaticani. Al centro di quelle audizioni l’applicazione della Convenzione Onu sui diritti del bambino. “La Commissione – si legge nel documento diffuso a Ginevra – è profondamente perché la Santa Sede non ha riconosciuto la portata dei crimini commessi, non ha adottato le misure necessarie ad affrontare i casi di abusi sessuali su bambini e a proteggere i minori, ha adottato politiche e pratiche che hanno portato alla prosecuzione degli abusi e all’impunità dei colpevoli”. L’organismo Onu garante dei diritti dei minori ricorda in particolare lo scandalo irlandese delle “case Magdalene”, istituti gestiti da suore in cui le ragazze facevano le lavandaie, in condizioni praticamente di schiavitù. Su posti del genere, sostiene il rapporto, il Vaticano dovrebbe indagare in modo che chi si è macchiato di crimini possa essere perseguito e che “un risarcimento adeguato possa essere pagato alle vittime e alle loro famiglie”. Nel rapporto si ricorda che i responsabili degli abusi sono stati spostati di parrocchia in parrocchia “in un tentativo di coprire questi crimini”. E ancora: “A causa di un codice del silenzio imposto su tutti i membri del clero sotto la pena della scomunica i casi di abuso sono stati anche difficilmente riferiti alle autorità giudiziarie nei Paesi in cui sono stati commessi”. Secondo l’organismo delle Nazioni Unite, poi, la commissione creata a dicembre da papa Francesco dovrebbe indagare su tutti i casi di abuso e “sulla condotta della gerarchia cattolica nell’affrontarli”. La Santa Sede viene inoltre esortata a “valutare il numero di bambini nati da preti cattolici, scoprire chi sono e prendere tutte le misure necessarie per garantire i diritti di questi bambini a conoscere e ad essere curati dai loro padri”. Nelle audizioni di metà gennaio, la commissione aveva spinto i rappresentanti vaticani a rivelare l’ampiezza degli abusi su minori perpetrati per decenni da religiosi cattolici che papa Francesco ha definito “la vergogna della Chiesa”. Rispondendo a domande del genere per la prima volta da quando lo scandalo scoppiò oltre 20 anni fa, la delegazione della Santa Sede aveva respinto le accuse relative alle coperture fornite ai pedofili e aveva sostenuto che erano state tracciate delle linee guida chiarissime per proteggere i minori.
Fonte: www.catenaumana.it
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