ARTE – La pittrice bipolare Valentina Schiaffino espone al Just Cavalli di Milano

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ARTE.  Espone al Just Cavalli di Milano la pittrice Valentina Schiaffino: “Sono bipolare e la pittura mi ha salvata dal suicidio!”

Tutti i tuoi lavori sono un inno alla creatività, eccentrici, paradossali, in poche parole: unici. Come riesci a dare una forma alla tua fantasia (che abbiamo capito essere senza freni né limiti)?

La mia fantasia è sempre stata tumultuosa irrequieta, io crescevo e lei con me. Le linee prendono forma nella mia testa come in una specie di film, si toccano e prendono vita i colori si mescolano alle luci e alle ombre che albergano nel mio animo, spesso prima di dipingere chiudo gli occhi, vedo il mio pensiero che si compone che nasce per permettermi di esprimermi.

Quanto è nata in te la voglia di esprimerti attraverso la pittura?

Purtroppo nel bene e nel male questo mio approcciarmi alla pittura deriva da un tentato suicido, dopo il quale ho scoperto di essere affetta dalla sindrome bipolare dell’ umore e così ho sentito nascere in me la necessità di esprimere il mio stato d animo in maniera pittorica perché non riuscivo ad esternarlo attraverso la parola. Così, come art therapy mi sono resa conto che durante quei momenti riuscivo ad “autocurarmi”.

Chi crede maggiormente in te?

Beh, la risposta è molto semplice… Sono io la prima a credere in me stessa e forse sono pure l’unica… Ahahhahaah! Ma dai sto scherzando c’è una sola persona che crede in me completamente ciecamente ed colui che ha deciso di amarmi e starmi vicino ogni giorno nonostante tutto, vivere e condividere con me i momenti buoni e quelli no, è stato l’unico a vedere che in me poteva esserci qualcos’altro oltre il buio oltre ai momenti di pazzia oltre alle mille scelte di vita sbagliate, lui ha voluto credere in me da sempre sin dal primo istante. Lui per me è tutto lui per me è la cura .

Quale messaggio vuoi mandare con la tua arte?

La diagnosi di sindrome bipolare mi ha spinta ad analizzarmi a fondo e mi ha permesso di vedere ciò che ero e quanti sbagli avevo commesso e ho deciso che attraverso la pittura avrei potuto lanciare un messaggio sia alle persone come me, che alle famiglie che magari hanno qualcuno che non riesce a stare bene. Quello che voglio dire è che si può stare bene anche se la malattia è debilitante; anche se spesso non riusciamo neppure ad alzarci dal letto possiamo decidere di voler combattere. Possiamo decidere di scegliere di curarci perché questo può fare la differenza tra la vita e la morte. Anche noi bipolari possiamo essere persone “normali” avere una vita piena ed appagante sotto tutti i punti di vista .

In quale momento della giornata dipingi?

Non c’è un momento della giornata che preferisco la mia pittura e’ umorale e’ spinta da ciò che sono e siccome il mio umore è molto instabile perché la mia sindrome è questo, dipingo quando sento il bisogno di sprigionare il pensiero, a volte mi capita anche di scrivere. Questo può avvenire anche in piena notte, oppure mentre sbrigo le faccende quotidiane: mi interrompo e corro a prendere pennelli colori e tela oppure carta e penna dalla quale sta nascendo il racconto della mia vita ,sempre naturalmente coadiuvata dai miei splendidi amici pennuti… Elvis, Lord Barney e Ciottolino i mie primi estimatori, molto critici e attenti, in parole povere i miei pappagalli.

Presto a Londra in una prestigiosa mostra. Tanti traguardi, cosa rappresentano per te?

Questi traguardi per me rappresentano la realizzazione di obbiettivi positivi, la voglia di vincere contro me stessa, la forza di buttarsi giù dal letto ogni mattina e scegliere di essere una persona “migliore”. La mia malattia spesso mi impediva di portare avanti dei progetti, la sindrome agisce sull’umore, non puoi assolutamente avere una stabilità emotiva e relazionale con il prossimo e con te stessa. Questo porta a distruggere quello che si costruisce, le persone che ti stanno intorno tendono ad allontanarsi e più loro non capiscono più si allontanano più tu sei distruttiva e aggressiva . Quando hai eccessi maniacali ti senti quasi un Dio infallibile credi che siano solo gli altri quelli sbagliati e non ti soffermi mai a pensare. Agisci di impulso e vai avanti comunque, anche di fronte a un muro. Quando invece sei nella fase depressiva non hai neppure la forza di tirarti giù dal letto, ti ritrovi a sprofondare, annegare nei tuoi stessi errori, i pensieri si aggrovigliano, e all’ improvviso ti mancano le forze, detesti la luce, vivi costantemente al buio e isolata. Ti manca l’ appetito e la voglia di parlare e di vivere, questo insieme ad altre cose mi ha portata un giorno a tentare il suicidio. Mi hanno salvata e io per fortuna ho capito la lezione: è questo il più grande traguardo, un traguardo che mi si ripropone ogni giorno, un traguardo che non posso permettermi di scordare neanche un attimo. cercare ogni giorno il lato positivo della mia malattia incanalare le forze e farle esplodere nella pittura per creare immagini che possano parlare mandando un segnale forte a tutti quelli come me ma anche a chi non ci conosce o non ci capisce: “Forza ragazzi siamo tanti invisibili a molti perché la nostra deformazione è mentale e non fisica ma questo non deve non può ‘ impedirci di vincere!”

Cosa ti ispira?

Mi ispiro al mio vissuto a quelle che sono state e che continuano a essere le mie lotte interiori,all’ intreccio di due persone con due pensieri completamente opposti che coesistono in un unico corpo ma sopratutto in un unica mente e poi traggo profonda ispirazione anche dal regno animale sopratutto dal mondo dei pappagalli che sono per me oltre che una passione una compagnia irrinunciabile con la loro dolcezza e simpatia allietano i miei momenti tristi e mi aiutano a combattere. In fondo anche loro, come noi bipolari, sono poco conosciuti al mondo e dietro quell’aria spensierata si nasconde un mondo complesso che va saputo conquistare ogni giorno.

Ci racconti la tua giornata tipo? La giornata tipo di un’artista?

Purtroppo, non ho una giornata tipo, dipende molto da come mi sento, ma quello che ti posso dire è che nonostante abbia grosse difficoltà quello che faccio ogni giorno appena sveglia è pensare che sono viva e che la vita vale sempre la pena di esser vissuta. Dopo di che, penserai che come ogni persona mi lavo faccio colazione e magari le faccende domestiche e io ti rispondo certo che sì, solo che le faccio a modo mio magari cantando e ballando questo nei giorni “sì” perché ho energia sufficiente per illuminare l’Italia intera e ne approfitto. Esco vado a respirare l’odore del mare per poi portarmelo dentro nei momenti “no” quelli in cui non vorrei nemmeno scendere dal letto. Ma sai una cosa? Io scendo ugualmente dal quel letto mi sforzo per me stessa e anche per chi ha sempre creduto in me e perché quel giorno in ospedale ho deciso che avrei dovuto fare qualcosa di più per me stessa e per gli altri. La gente deve sapere che si può avere una buona qualità di vita che è indispensabile curarsi andare da un medico di fiducia e soprattutto credere in noi stessi.

 

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