VENAFRO. Il 15 marzo ricorre il 70esimo anniversario del tragico bombardamento alleato ai danni di Venafro. A due settimane dalla commemorazione, il collega Tonino Atella ha divulgato questo interessante scritto sulle sedi del Comando Alleato e delle nazioni belligeranti, ubicati proprio a Venafro e nell’hinterland:
Tra meno di un mese ricorre il 70° anniversario del bombardamento di Venafro, avvenuto il 15 marzo del ’44 ad opera di bombardieri alleati che, com’è risaputo, scambiarono il comune molisano per la vicina città laziale di Cassino e scaricarono il loro micidiale carico, originariamente destinato all’Abbazia di Monte Cassino per stanarvi la resistenza nazista, seminando purtroppo a Venafro morte e distruzione. In occasione di tale triste anniversario, in tanti stanno ricercando notizie e dati storici per “fotografare” il momento e dire della realtà che Venafro ed il territorio circostante vivevano all’epoca. In tale contesto appare interessante proporre la mappa delle sistemazioni logistiche a Venafro e nei Comuni limitrofi dei diversi comandi militari d’ambo i fronti in guerra -quello alleato e quello nazista- per dare l’idea di come Venafro e dintorni vivessero quei difficili momenti. Ricordiamo che all’epoca il Molise occidentale si ritrovò in prima linea nel conflitto in quanto attraversato dalla cosiddetta Linea Gustav, sbarramento di uomini, mezzi ed armi concepito dai tedeschi per fermare l’avanzata alleata che, partendo dal sud della Penisola, intendeva ricacciare fuori dall’Italia le truppe naziste e liberare la nostra nazione. Attingendo dallo storico di Piedimonte Matese Dante Marzocco, il quale ha scritto della Battaglia del Volturno e di tant’altro, questa all’epoca la mappa dei diversi comandi e quartier generali : a Venafro il Comando Alleato Generale era sistemato a Palazzo Armieri, dove tra l’altro soggiornò per brevissimo tempo lo stesso Gen. Charles De Gaulle, in un immobile di Piazza Vittorio Veneto c’era il Comando delle truppe francesi trasferitosi da Palazzo Del Prete per fare spazio alla Croce Rossa, nei Palazzi Mancini e Colicchi di Via Plebiscito era allocato il Comando inglese, mentre a Palazzo Siravo c’era quello statunitense. Infine in via Cotugno le truppe polacche avevano allestito il loro comando, tanto che la vicina Chiesa di S. Chiara -adiacente al Museo omonimo- è detta anche “la Chiesa dei Polacchi” perché i polacchi erano soliti tenervi le celebrazioni religiose. Nella frazione Ceppagna, invece, venne creato un campo di prigionia per soldati tedeschi catturati. Passando all’altro fronte in guerra, i tedeschi, da segnalare che il Gen. Kesserling, comandate delle truppe naziste in zona, aveva messo su il proprio quartier generale a Filignano, esattamente a Villa Coia. Questo lo scenario d‘armi d’ambo i fronti allorquando Venafro venne investita dal terribile bombardamento del 15 marzo 1944, evento che le istituzioni repubblicane riconosceranno diversi decenni dopo attribuendo alla città la Medaglia d’Oro al Valor Civile alla Memoria.
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