VENAFRO. Non è stato un corto circuito, e nemmeno il gesto sconsiderato di qualche balordo. Dietro l’incendio notturno alla Nuova Edile c’è una mano criminale. Chi ha agito lo ha fatto da “professionista”, appiccando il fuoco in diversi punti del deposito, nel chiaro intento di distruggere ogni cosa. Non ci sono dubbi al riguardo. Tra gli elementi che avvalorano l’ipotesi di un’azione criminosa “mirata”, figurano il taglio della rete (accanto al cancello di ingresso) e le taniche di benzina rinvenute nei punti dove sono divampate le prime fiamme.
Se la Nuova Edile non è diventata un cumulo di cenere, lo si deve esclusivamente alla coscienza civica dei passanti, i quali, notate le prime colonne di fumo, hanno tempestivamente avvisato i Carabinieri ed i Vigili del Fuoco. Il sollecito intervento dei “baschi rossi” di Isernia è risultato provvidenziale. In pochi minuti i roghi sono stati domati, prima che potessero propagarsi all’interno della struttura ed ai depositi di materiale altamente infiammabile. Sarebbe stata una scena apocalittica, anche in considerazione del fatto che nei pressi della Nuova Edile sono ubicate diverse villette.
Si teme che ad agire, probabilmente a scopo intimidatorio, possano essere stati elementi della criminalità organizzata campana. Non è dato sapere se i titolari della nota azienda venafrana abbiano subito minacce o tentativi di estorsioni in tempi recenti. Ai militari dell’Arma il non facile compito di portare a buon fine le indagini, onde assicurare alla giustizia gli autori di un atto scellerato che avrebbe potuto avere conseguenze devastanti. I danni sono comunque ingenti, quantificabili in decine di migliaia di euro.
cubic
© RIPRODUZIONE RISERVATA