VENAFRO – Bombardamento del 15 marzo 1944, il ricordo dei sopravvissuti

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VENAFRO. In vista del 15 marzo, giorno infausto per la città poiché anniversario del tragico bombardamento alleato del 1944, dal collega Tonino Atella abbiamo ricevuto un interessante contributo incentrato sulla figura di due sopravvissuti, oggi anziani e allora giovanissimi:

Mancano pochissimi giorni al 70° anniversario del tragico bombardamento di Venafro, avvenuto nella mattinata del 15 marzo ’44 per una errata interpretazione delle carte topografiche da parte di una squadriglia di bombardieri alleati che scambiarono Venafro per la vicina città laziale di Cassino, dov’erano diretti per stanare la resistenza nazista, e sganciarono sul piccolo e indifeso Comune molisano il loro micidiale e devastante carico di morte e di distruzione. Al termine, furono oltre cento i civili rimasti senza vita a terra, mentre buona parte del centro storico venafrano fu ridotta ad un cumulo di macerie ! Di tutto questo, come avviene puntualmente ogni 15 marzo, Venafro si appresta a ricordare e commemorare, additando le brutture della guerra perché le nuove generazioni si adoperino per un futuro di pace e di progresso. Quest’anno, ricorrendo il 70° di quella tragica mattinata di cui la città ancora porta i segni incancellabili, le commemorazioni saranno ancora più solenni, dal che l’opportunità che anche Il Quotidiano del Molise dia  il proprio contributo di memoria e quindi di storia, riferendo dei venafrani feriti dalle bombe di 70 anni e per fortuna ancora in vita, nonché dei comandi militari a Venafro e Comuni limitrofi d’ambo i fronti in guerra. I feriti sotto le bombe del 15 marzo 1944 : due in particolare, di sesso maschile ed entrambi Giuseppe di nome. Uno venne ritrovato giorni dopo sotto le macerie nei pressi dell’allora Seminario Vescovile ; era ferito, impaurito, affamato, ma per fortuna non riportò serie conseguenze e la sua vita poté riprendere il ritmo regolare. Decenni dopo Peppino, appassionato di scultura, volle fissare nel marmo il suo gesto che chiedeva aiuto quella mattina di 70 anni orsono ; nel marmo bianco scolpì infatti una mano che si protraeva in alto, alla ricerca di soccorsi che per fortuna arrivarono e lo salvarono. Tutt’altro storia quella dell’altro Giuseppe e ben più triste ; le bombe purtroppo lo centrarono agli arti inferiori e l’allora ragazzo perse una gamba, segno che porterà per tutta la vita ! Passiamo ai comandi militari presenti a Venafro e dintorni di entrambi gli schieramenti in guerra : a Venafro il Comando Alleato era situato a Palazzo Armieri in via Roma, stabile che ospitò tra gli altri lo stesso Gen. Charles De Gaulle, mentre a Piazza Vittorio Veneto c’erano i Francesi, trasferitisi da Palazzo del Prete per lasciarlo alla Croce Rossa. Il Comando Inglese era invece allocato ai Palazzi Mancini e Colicchi di via Plebiscito, mentre il Comando Statunitense era ospitato a Palazzo Siravo ; infine il Comando Polacco era situato in via Cotugno e la vicina Chiesa di S. Chiara venne soprannominato “la Chiesa dei Polacchi” perché era lì che le cattoliche truppe polacche erano solite tenere le loro celebrazioni religiose. Detto che nella frazione Ceppagna c’era un campo di prigionia per soldati tedeschi catturati, da aggiungere ancora che le truppe naziste avevano il loro Comando a Filignano, Comune distante 8 km. da Venafro. A comandare i tedeschi in zona era il Gen. Kesserling, il quale aveva stabilito il proprio quartiere generale a Villa Coia, a Filignano. Da sottolineare, per chiudere, l’importanza strategico/militare dell’estremo Molise occidentale nell’inverno/primavera del ’44 ; il territorio infatti era attraversato dalla storica “Linea Gustav”, sbarramento di uomini, mezzi ed armi concepito dai tedeschi per fermare l’avanzata alleata dal sud dell’Italia. Questo spiega le tante e cruente operazioni belliche registratesi nell’estremo Molise occidentale, tra cui la violenta battaglia di Monte Marrone ; e fu proprio sulle Mainarde, aspro massiccio molisano, che avvenne la ricostituzione del CLN, il Comitato di Liberazione Nazionale, evento da cui si ripartì per la liberazione dell’Italia.

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