VENAFRO. Un tema decisamente importante (e preoccupante) quello che ci viene proposto dal collega Tonino Atella in questo contributo che ha inteso inviarci. Trattasi dei “terremoti devastanti del Matese”, sui quali il 22 marzo saranno chiamati a confrontarsi gli esperti:
Conoscere e rispettare i territori per proteggere le comunità esposte a rischio sismico. Se ne parlerà con l’ausilio di studiosi ed esperti al Centro Don Orione di Venafro nel corso del forum su I terremoti del Matese, area montana del centro/sud d’Italia il cui livello di pericolosità sismica è tra i più elevati dell’intera Penisola. Per dire ed approfondire il delicatissimo tema, proposto dal Consultorio Familiare Diocesano d’Isernia/Venafro, la cui direttrice dott.ssa Angela Scungio modererà il forum in programma il 22 marzo prossimo h 10,00, interverranno i proff. Elena Cubellis dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia presso l’Osservatorio Vesuviano di Napoli, Giuseppe Luongo, emerito dell’Università Federico II di Napoli, Francesco Obizzo del citato Istituto Nazionale di Geofisica presso l’Osservatorio Vesuviano partenopeo, il geologo Vito La Banca e l’architetto Nicandro Vallone. Delle finalità del forum dirà Don Salvatore Rinaldi, Parroco di Venafro e bioeticista. “Se il terremoto non è prevedibile -viene spiegato in presentazione di forum- la mappa di pericolosità sismica è lo strumento più efficace che la comunità scientifica mette a disposizione per le politiche di prevenzione e protezione delle comunità esposte, che si realizzano con appropriate scelte nell’uso del territorio e mediante tecniche antisismiche di costruzione e di adeguamento sismico degli edifici esistenti. Data la pericolosità dei Monti del Matese è fondamentale puntare sulla prevenzione, non tralasciando di favorire un alto grado di attenzione verso tale problematica sia da parte delle istituzioni che dell’opinione pubblica”.
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