MOLISE – Il gruppo folk “San Giovanni” di Spinete ha fatto da cornice musicale alla ventesima Maratona di Roma. I dettagli nel contributo inviatoci dal collega Tonino Atella:
Il folk molisano, coi suoi costumi tipici, le danze tradizionali, i canti di un tempo, gli attrezzi della vita popolare e contadina dei decenni trascorsi e la bravura dei suoi musicisti ed interpreti attuali, ha raccolto applausi e consensi nella Capitale nel corso della 20^ Maratona di Roma (km. 42 e diverse migliaia di partecipanti) e della Stracittadina 2014 di km. 5 di domenica scorsa, che ha visto alla partenza circa 50.000 partecipanti, autentica festa di sport, di amicizia, allegria e di socializzazione tra etnie diverse. Ad esibirsi lungo il tracciato di Maratona e Stracittadina é stato il gruppo folk “San Giovanni” di Spinete, team affiatatissimo e tra i più affermati del Molise. “Il nostro gruppo -spiega Leonardo Prezioso, fisarmonicista e tra i componenti del “San Giovanni”- si è esibito nei pressi dell’Altare della Patria, al Circo Massimo ed altrove, raccogliendo puntualmente successo e consensi per l’accuratezza e la bellezza dei costumi, delle danze, dei canti, degli attrezzi e degli strumenti. Particolare il concerto all’Altare della Patria, proprio mentre Alex Zanardi tagliava il traguardo della Stracittadina di Roma 2014 con la divisa di Campione del Mondo ed a bordo della sua handbike. Danze e canti del gruppo folk molisano hanno catturato l’attenzione dei passanti anche nei pressi del Circo Massimo, radunando centinaia di appassionati. Una grande soddisfazione per il folk e la musica molisani !”. Lo spettacolo del “San Giovanni” di Spinete presentato nella Capitale : trattasi della rappresentazione della vita contadina e delle abitudini di un tempo, dal lavoro nei campi all’incontro dei fidanzati, quando non esistevano i social network e per comunicare si utilizzava il ricamo su un fazzoletto ed un semplice scambio di sguardi. Nella Capitale, oltre ai canti della tradizione popolare, presentati anche classici molisani come “L’amore mi’ che vò” e “Mulise” di Emilio Spensieri ; per le danze utilizzati attrezzi della vita contadina come la mina, la raspa e la quadriglia.
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