ISERNIA – Marco Condidorio dell’Uici in Prima Commissione Consiliare

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ISERNIA. Giovedì 27 marzo 2014,  Marco Condidorio, Presidente regionale dell’UICI Molise, assieme ad una  consistente delegazione dei Quadri Dirigenti dell’Unione italiana  dei ciechi e degli ipovedenti Onlus Molise,  sarà ricevuto dalla Prima Commissione Consiliare  ove terrà un intervento in favore dei diritti e delle risorse economiche e strutturali per le persone cieche e in situazione di plurihandicap. Si riporta di seguito uno stralcio dei punti che Condidorio tratterà durante le Audizioni della Prima Commissione Consiliare.

Punto 1. Il rispetto della legge sulla non discriminazione delle persone disabili  (Legge 1° marzo 2006, n. 67)  “Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni”, considerata la situazione attuale di discriminazione che molte persone in situazione di disabilità visiva e plurisensoriale stanno vivendo proprio nel territorio molisano nei diversi settori della società, come studenti nella scuola pubblica, ove permane ancora una forte discriminazione sociale che si ripercuote sull’integrazione e/o inclusione dei nostri studenti in situazione di disabilità sensoriale. Come i lavoratori,  troppo spesso discriminati e per nulla tutelati nel proprio ambiente di lavoro né nei termini di accessibilità e fruibilità delle tecnologie né nei rapporti tra colleghi; ancora oggi, infatti, sono frequenti situazioni di forte discriminazione ove il dipendente in situazione di disabilità, qualsiasi la mansione egli svolga è lasciata alla mercé di personali interpretazioni delle norme nazionali,  internazionali  nonché delle singole esigenze del territorio e/o dell’ambiente lavorativo, sempre più spesso assolutamente difformi dalle norme medesime interpretate. La disparità è frequente più tra cittadini lavoratori che non tra le mura domestiche dove, comunque, non mancano casi di disagio ambientale. A tal fine, il rispetto e l’applicazione rigorosa di questa norma nazionale consentirebbe  una maggiore dinamicità in termini umani ed economici, nonché democratici per tutte le persone, comprese quelle in situazione disabilità.

Punto 2. L’Unione italiana  dei ciechi e degli ipovedenti assieme al coordinamento degli enti quali l’Irifor ( Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione), la Biblioteca nazionale  per ciechi  “Regina Margherita”, la Iapb Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità – sezione italiana, il Club nazionale del Braille, la Federazione nazionale   istituzioni  pro ciechi e in ultimo la Cooperativa Sociale SOS (Servizi organizzati per il sociale) Molise Onlus chiedono alla Regione e a tutte le istituzioni pubbliche e private operanti sul territorio molisano una maggiore sensibilità, conoscenza e tutela delle fragilità e delle problematicità che caratterizzano – descrivendolo bene – il profilo umano e sociale del disagio quotidiano che affligge ed emargina molti cittadini in situazione di disabilità, perché privi di risorse sufficienti a far fronte alle esigenze della quotidianità rivolte all’ambiente e alla propria persona. Lo Stato di diritto rileva e tutela qualsiasi persona sia rispetto ad altre in condizioni di svantaggio. Lo prevede costituzionalmente e dovrebbe poterlo fare attraverso enti e servizi di tipo strutturale, formativo e abilitativo  consentendo in tal senso una reale integrazione, partecipazione umana di tutti i cittadini, nessuno escluso.

Punto 3. Il sottoscritto,  Marco Condidorio, riconosce le difficoltà economiche che affliggono il nostro Paese, comprende le ragioni di razionalizzazione della piattaforma economica perché ogni settore della società non resti penalizzato ottenendo dignità politica ed economica; tuttavia, in virtù di quanto appena detto, resta incomprensibile come la  Legge regionale del 25 maggio 1990, n. 24 “Provvidenze in favore delle Associazioni di tutela degli invalidi” – nella previsione di bilancio 2014, come già accaduto in quella del 2013 – sia ulteriormente penalizzata  da una volontà politica visto che alla luce della previsione di bilancio risultano  assegnati soli 50.000  euro discriminando in tal modo le persone maggiormente a rischio di disagio sociale e ambientale (vedasi U.P.B. 400, cap. 39300). Chiedo, anche a nome dei vertici delle Associazioni storiche inserite nella legge regionale 24 del 25/05/’90, che il contributo sia  almeno di 250.000 euro, a fronte dei 50.000 stanziati per l’anno 2014 e per l’anno 2013.

Punto 4 – La Presidenza dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus Molise chiede alla Commissione Bilancio di verificare i finanziamenti, solitamente finalizzati dallo Stato circa la legge nazionale  del  28 agosto 1997, n. 284 “Disposizioni per la prevenzione della cecità e per la riabilitazione visiva e l’integrazione sociale e lavorativa dei ciechi pluriminorati.”Tale legge rappresenta per il settore della cecità civile in Italia, dunque anche per il Molise, un intervento sociale di alto profilo etico e umano considerato che i soggetti interessati, per i quali la stessa Unione si è battuta in parlamento, sono persone, bambini, ragazzi e adulti in situazione di pluri-handicap. Il Molise, purtroppo, vede ogni anno aumentare i casi di pluri-handicap. La stessa legge finanzia l’integrazione sociale e agevola interventi a favore di persone colpite da minorazione visiva e dunque in condizioni di gravi difficoltà di autonomia perché ipovedenti gravi. Infine, la stessa legge 284 del ‘97 promuove la prevenzione delle minorazioni visive,  tema questo a noi tutti molto caro, considerato che tra gli scopi dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti c’è quello di diffondere la cultura della prevenzione volendo proteggere uno tra i beni più preziosi: la vista. Chiedo, per tramite dell’intero mondo associazionistico di cui sono il legale rappresentante, un impegno a tutti i componenti della Commissione Bilancio che faccia chiarezza su tali finanziamenti, ripristinando così una condizione economica che permetterebbe di recuperare un “diritto” politico in favore di quei cittadini, che mi onoro di rappresentare e che come ogni cittadino è membro “di diritto” di questa collettività, di questa nostra società “civile”.

Punto 5. Al fine di promuovere in modo dignitoso e professionale le attività di promozione sociale, tra cui l’integrazione scolastica per le persone in situazione di disabilità visiva e plurima, la formazione lavorativa e  la riabilitazione e formazione professionale rivolta agli Operatori scolastici e nella Sanità, chiedo di poter essere sostenuto nella redazione e presentazione di un disegno di legge regionale, in linea coi dettami della nostra Costituzione italiana e della normativa vigente sull’intero territorio nazionale –  alla luce della  Legge dell’8 novembre 2000, n. 328 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” e della Legge del 7 dicembre 2000, n. 383 “Disciplina delle associazioni di promozione sociale” – che in premessa e nella massima promuova e sostenga l’integrazione umana e sociale delle persone maggiormente svantaggiate e per questo più fragili nel processo di crescita culturale e professionale. Potrebbe, questa, rappresentare una bella pagina per la nostra Regione, non solo umana, ma civile e politica; un manifesto di cui, penso, abbia bisogno questa nostra terra per conquistare, o mantenere vivo il ruolo di protagonista nell’assunzione di quei principi riconosciuti sia dalla nostra Costituzione italiana che dai più significativi Trattati internazionali e Carte sui diritti delle persone in situazione di disabilità, scritte da questo nostro Occidente e sottoscritte e promulgate dai maggiori Stati dell’Unione Europea.

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