VENAFRO – Nel contributo inviatoci dal collega Tonino Atella, che integralmente pubblichiamo, il rammarico per la mancata istituzione del registro De.C.O.:
Non c’è al momento possibilità di “De.C.O” (Denominazione Comunale di Origine) per il ”Boccone da Re” di Venafro, prelibatezza autentica della cucina autoctona cittadina. Non perché il “Boccone”, di cui di seguito diremo ingredienti e preparazione, non meriti (anzi … !), ma in quanto il Comune di Venafro -nonostante le pregresse sollecitazioni di Slow Food per magnificare altri piatti e pietanze della tavola locale- ritarda ad istituire l’apposito registro “De.C.O.”, registro nel quale iscrivere ufficialmente le squisitezze del “made in Venafro” con prodotti e metodi autoctoni. La storia del “Boccone del Re”, i suoi ingredienti, la preparazione ed il mancato registro del “De.C.O.”. Ad un frantoiano di Venafro e ad un movimento popolare cittadino viene l’idea, per conseguire vantaggi economico/commerciali per tutti, di accendere le luci della ribalta sul ”Boccone da Re”, il tipico biscotto locale (i vscuott’) triturato in una fresca insalata prodotta dalla terra venafrana, vale a dire pomodori, sedani e peperoni, innaffiando il tutto con un filo d’olio locale e lasciando amalgamare ed insaporire per pochi minuti prima di gustare in punta di cucchiaio. Una vera prelibatezza, da tanti assolutamente gradita ! Se ne parla a Slow Food della città per procedere all’iscrizione della pietanza nel “De.C.O.”, ma qui viene fuori l’incredibile della storia : da anni è stata ufficialmente presentata al Comune di Venafro l’istanza per l’istituzione del registro “De.C.O.” ma l’ente, nonostante debba assumere soltanto la delibera d’istituzione di tale registro senza alcun altro impegno, non procede ! Dimenticanza ? Disattenzione ? Smarrimento della lettera ? Sottovalutazione della cosa ? Disinteresse per il “De.C.O.” ? Certo è che la “De.C.O.” a Venafro non sussiste e di riflesso il “Boccone da Re”, come qualsiasi altra pietanza autoctona da portare alla ribalta, non ha modo di emergere e farsi conoscere ed apprezzare all’esterno, con conseguenti e vantaggiosi ritorni d’immagine, di occupazione e di economia ! Un gran peccato, visto quanto altri in maniera più fattiva e più intelligente fanno per divulgare le pietanze tipiche del posto al fine di concretizzare vantaggi e risorse per le collettività del posto. E non serve andare tanto lontano per esemplificare il discorso. Basta citare infatti il Comune di Scapoli. Il Sindaco del posto Renato Sparacino per garantire vantaggi all’economia locale ed all’immagine scapolese ha istituito senza indugi il registro “De.C.O.” per i piatti tipici locali, lanciando ben oltre i confini regionali il “Raviolo Scapolese”, di cui ha scritto anche un libro. Dopodichè sempre il primo cittadino del Comune ai piedi delle Mainarde ha addirittura creato la Confraternita del Raviolo Scapolese, di cui lo stesso Sparacino è il Gran Priore ! A Scapoli tutto questo po’ po’ di roba (!) per magnificare e far conoscere il “Raviolo Scapolese”, vera prelibatezza di quei monti. A Venafro assolutamente niente per il “Boccone da Re”. A tanto silenzio delle istituzioni venafrane, la pronta e convinta risposta del frantoiano e del movimento locali innanzi citati : “Nella prossima estate -affermano all’unisono- quando cioè disporremo di pomodori, sedani e peperoni della nostra terra venafrana, proporremo una giornata di degustazioni e prodotti tipici col “Boccone da Re” quale piatto principe dell’appuntamento perché tutti possano gustarlo, non importa se non potrà ancora fregiarsi dell’iscrizione nel “De.C.O.”, causa le imperdonabili inadempienze del nostro Comune ! Sin d’ora invitiamo tutti a partecipare per apprezzare il saporitissimo “Boccone da Re”.
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