ISERNIA. Il “Certamen internazionale Bruniano” si colora di Molise. Proprio così. Infatti ha ricevuto la menzione speciale per l’originalità del suo saggio, la studentessa Giorgia Scale del liceo classico “Fascitelli” di Isernia. Il Certamen internazionale Bruniano è la più importante manifestazione dedicata al pensiero del filosofo Giordano Bruno, arso vivo in Campo dei Fiori il 17 febbraio del 1600, per aver difeso la libertas filosofandi e per aver incitato i suoi contemporanei ad essere protagonisti del proprio tempo: “Che vi piaccia o no siamo noi la causa di noi stessi”afferma il nolano. Organizzato dal Comune di Nola, patria del filosofo, in collaborazione con il Liceo Classico Carducci di Nola e l’associazione culturale Meridies, è l’unico certamen di filosofia che si tiene in Italia ed è aperto a tutti gli studenti degli ultimi due anni dei Licei italiani e stranieri, oltre che agli universitari. Quest’anno hanno partecipato 141 studenti da Milano, a Messina, passando per il nostro Molise che contava ben tre rappresentative: il Liceo Classico Fascitelli di Isernia, il Liceo Scientifico Giovanni Paolo II di Agnone ed il Liceo Classico M. Pagano di Campobasso. Ed è stata proprio un’eccellenza del Fascitelli, l’alunna GIORGIA SCALA, supportate dalle docenti Alessandra De Caprio e Valeria Garofalo, a classificarsi al X posto e ricevere la menzione per l’originalità del suo saggio. La tematica, tratta dall’opera bruniana “La Cena delle Ceneri”, era alquanto ostica, in quanto di indirizzo scientifico-filosofico, mettendo a confronto il nolano con Copernico e Galilei; di quest’ultimo Bruno, se pure con la sola forza della ragione, anticipa il principio di inerzia e la stessa relatività, confermando tutta la sua originalità e lungimiranza. Vogliamo di seguito lasciare spazio alle riflessioni della stessa alunna, onorata di aver ricevuto la riconoscenza dal professor Aniello Montano, uno dei massimi studiosi di Giordano Bruno, nonché presidente della giuria. “Ogni esperienza lascia un segno indelebile nel nostro cammino di vita, e in un modo o nell’altro essa condiziona noi stessi e ci insegna qualcosa di nuovo. Dal certamen bruniano ho ricevuto una lezione fondamentale: il confronto con gli altri è alla base della conoscenza di noi stessi. Ho sempre vissuto il confronto come motivo di ansia, non perché non ne riconoscessi l’importanza o perché fossi timida, ma piuttosto perché non volevo conoscere i miei limiti e le mie possibilità; non volevo, in sostanza, avere a che fare con me stessa. In questi tre giorni a Nola, invece, ho capito che l’incontro costituisce la luce che rischiara gli orizzonti che da soli non riusciamo bene a distinguere e che invece coloriscono la nostra vita. E’ stata un’occasione per crescere proprio perché fatta con i miei coetanei; è bastata una chiacchierata fuori da un ristorante, una risata sulle scale di un liceo o un semplice sguardo d’intesa in momenti di tensione, come quello in cui hanno consegnato la traccia per il saggio breve su Giordano Bruno. Può sembrare esagerato parlare di crescita e maturità per una così breve, ma significativa esperienza, ma è così. A prescindere dai risultati conseguiti, sono molto contenta di aver accettato il suggerimento rivoltomi dalla mia insegnante Alessandra De Caprio, perché sono proprio queste occasioni a sottoporci a stimoli che dilatano le nostre prospettive e ci introducono nuovi percorsi, nuove aspettative, nuove possibilità. Perciò, due sono i consigli che vorrei lasciare. Il primo è che conoscere altre persone, anche attraverso la competizione, è fondamentale per la crescita e mai bisogna affrontare tali esperienze con l’animo di chi già si sente sconfitto. Bisogna sempre avere il coraggio di mostrarsi per ciò che si è, dando il massimo di se stessi, poiché solo così possiamo comprendere da dove partire per poterci migliorare. Il secondo, invece, è che nella vita bisogna imparare a cogliere le occasioni che possono lasciarci qualcosa, riempirci il cuore di emozioni e la mente di ricordi, ma allo stesso tempo non dobbiamo mai sentirci sazi. Impariamo a conservare l’appetito verso le nuove conoscenze, perché nutriranno sempre la nostra vita e la impreziosiranno di bellezza.”
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