VENAFRO. Nel contributo del collega Tonino Atella il successo conseguito dalla visita guidata alla mostra “Gli Etruschi del Lago” promossa da “I Venafrani per Venafro”:
Folta partecipazione e vivo interesse dei presenti per la visita guidata alla mostra “Gli Etruschi del Lago” ed al Museo Archeologico di S. Chiara a Venafro, promossa da “I Venafrani per Venafro” e condotta con apprezzata cognizione di causa dal giovane archeologo di Castelpetroso, Giancola, della Cooperativa “G.a.i.a.” dell’Università del Molise. Il professionista ha iniziato illustrando origini, provenienza e civiltà degli Etruschi, popolo che ebbe influenze ben precise anche in Molise, più esattamente nell’area venafrana. Di tale antica e progredita società è stato detto della vita domestica, della religione, della casa, degli utensili, delle statue, delle decorazioni e dei monili femminili, sottolineandone tutta la bellezza, la ricchezza artistica e la suggestione ad oltre venti secoli di distanza. Ci si è soffermati in particolare sull’arredo della casa, sugli attrezzi di cucina, sui recipienti per la conservazione dei cibi e sugli arredi funerari rinvenuti nelle tombe etrusche, arricchite di vasi ed altri recipienti. Il pomeriggio è quindi proseguito passando in rassegna le testimonianze sannite esposte a S. Chiara e soprattutto il ricco patrimonio museale di epoca romana, a testimonianza dell’importanza e del ruolo sociale, economico e politico dell’antica Venafro di epoca imperiale. Ci si è soffermati su statue, capitelli e decorazioni di templi e monumenti romani, sull’imponenza strutturale e la ricchezza artistica di Anfiteatro e Teatro, sulle iscrizioni che regolavano l’uso delle acque in epoca romana e su sarcofaghi e tumulazioni che gli antichi curavano in modo particolare. Quindi le domus, la Venere di Venafro, i reperti della necropoli di Pozzilli e per finire, passando ad altro periodo, le bellissime testimonianze dell’Abbazia di San Vincenzo al Volturno attraverso i suoi splendori. La vita che conducevano i frati di San Vincenzo, le loro attività quotidiane, la cucina, le decorazioni, la lavorazione del vetro, gli affreschi e tutto quanto hanno fatto di San Vincenzo al Volturno un luogo unico per la religione, la storia e l’arte sono stati oggetto di attenzione e domande dei partecipanti alla visita. Prossimo e conclusivo appuntamento degli “Incontri Venafrani : Luoghi e Memorie” il 23 maggio (h 17,00) con ritrovo in Piazza Merola (San Francesco) per ammirare “La flora nei giardini urbani storici”, relatore il prof. Ferdinando Alterio, che condurrà la visita nei giardini privati Vernieri e Calleo/Ricamato, quest’ultimo a ridosso di Castello Pandone e noto come “Il Giardino della Regina”.
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