VENAFRO – Il consigliere Cantone: “L’amministrazione guidata da Sorbo è in crisi”

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Capogruppo di “Venafro che vorrei”, dai bachi delle minoranze, Alfonso Cantone non ha dubbi: “La maggioranza guidata dal sindaco Antonio Sorbo” è in crisi”. In un’intervista rilasciata ad un quotidiano cartaceo locale, l’ex assessore comunale ha dichiarato: “Quanto accaduto nell’ultimo periodo, specialmente in occasione del recente consiglio comunale, certifica che l’amministrazione è in crisi. Mai si era assistito a un tale spettacolo: prima le dimissioni segrete di un assessore, poi la sospetta assenza di Carlo Potena per ben due volte, sempre guarda caso sul bilancio, e infine il rinvio di un punto all’ordine del giorno dopo una discussione animata tra gli esponenti della stessa maggioranza.

In aula –ha evidenziato Cantone– ho letto pedissequamente un intervento degli allora consiglieri di opposizione Antonio Sorbo e Carlo Potena sul debito con Molise Acque. Tutto quello che sostenevano loro qualche anno fa, oggi, entrati in maggioranza, è stato ribaltato dagli stessi protagonisti. E’ incredibile ciò. Sostenevano che presi da quest’ansia di fare pulizia ma soprattutto per far apparire che hanno fatto ‘quadrare i conti’, i nostri amministratori hanno fatto sparire anche un debito di 4.000.000 di euro nei confronti di Molise Acque per forniture di acqua non pagate dal Comune. Anche i più sprovveduti sanno bene –rimarcavano Potena e Sorbo– che se si ha un debito, o lo si deve pagare in un anno o lo si deve pagare in venti anni, sempre un debito è, anzi è un debito maggiore perché si aggiungono gli interessi. Quindi questo debito non poteva essere eliminato dal conto consuntivo, ma i responsabili della redazione del bilancio, tutti ringraziati ed incensati dal sindaco per il lavoro effettuato, lo hanno incredibilmente fatto, facendo venir fuori, per l’anno 2009 un avanzo di amministrazione di circa 7.000 euro, piuttosto che il dato reale, e cioè un disavanzo di circa 4.000.000 di euro.

Ho fatto mia questa dichiarazione -ha continuato Cantone- e l’ho riportata in Consiglio perché ad oggi sono cambiati solo i numeri, ovvero il debito è di 3,6 milioni di euro anziché 4 milioni e l’avanzo è di 57 mila euro anziché 7 mila, ma la questione è la stessa. Devo pertanto dedurre che il debito sia stato ‘nascosto’ sotto al tappeto. Perché questo cambio di orientamento da parte del sindaco considerato che ha seguito lo stesso iter dell’allora vituperata amministrazione Cotugno di cui facevo parte?”.

Successivamente il capogruppo di “Venafro che vorrei” torna a ricordare alla lettera le parole pronunciate da Potena e Sorbo (allora esponenti di minoranza) nel 2010: “Anche io quindi posso dire che siamo di fronte ad un risultato disastroso e ad un conto consuntivo fasullo? La nuova era potrà realmente iniziare solo quando gli attuali amministratori saranno finalmente rimossi dal loro incarico”.

Per tali ragioni, il capogruppo di “Venafro che vorrei” preannuncia che “non appena disponibile la delibera di approvazione del conto consuntivo provvederò, come fatto nel 2010 da Sorbo e Potena, ad inoltrare un dettagliato esposto alla Corte dei Conti, sperando che la magistratura contabile, una volta per tutte, faccia chiarezza ponendo fine agli ‘effetti speciali’ e facendo una operazione di vera pulizia e soprattutto di verità sui conti del Comune di Venafro”.

Non di meno, Alfonso Cantone ha inteso sottolineare anche “la clamorosa ritirata della maggioranza sul regolamento per l’acquisizione in economia di lavori, forniture e servizi”. Il capogruppo di minoranza ha infatti rimarcato “la accesa discussione all’interno dell’amministrazione sul punto”. Tanto che la presidente Stefania Di Clemente ha dovuto rinviarne la trattazione. “E’ crisi totale. Mai avevo assistito a tanto: quando si è trattato di discutere l’ultimo argomento, la maggioranza si è ritirata in conclave. Tutti hanno sentito le grida e le urla provenire dalla stanza della giunta. Terminata la ‘litigata’, alcuni sono andati via abbandonando la seduta, che è stata poi sciolta senza la discussione sul regolamento. Noi siamo rimasti al nostro posto, sinceramente allibiti”.

Il tenace esponente di minoranza ha infine commentato con toni critici l’elogio che il sindaco ha rivolto all’ex assessore Elisabetta Cifelli: “Rispetto la persona e le sue motivazioni ovviamente, ma ancora oggi non mi spiego il perché di quell’atto fatto in gran segreto. Ricordo che la Cifelli era ed è un amministratore pubblico. Avrebbe dovuto, lei o il sindaco, informare se non i cittadini quanto meno i consiglieri. Se a questo aggiungiamo quanto accaduto durante il Consiglio, con la fuga dalla discussione del regolamento prima scritto e poi in qualche modo disconosciuto dalla stessa amministrazione, penso che la spaccatura in maggioranza sia evidente a tutti. Così come credo sia evidente che Potena non avrebbe mai potuto votare un consuntivo così fatto. Sarà un caso che si è assentato due volte, sempre quando si è trattato dei conti dell’ente? Io chiedo a quella che si sta dimostrando come la peggio amministrazione degli ultimi 30 anni di litigare di meno tra loro e fare qualcosa di concreto per il bene della città”. 

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