VENAFRO. Profonda emozione alla cerimonia di intitolazione della sede Aido di Venafro alla compianta Ritamaria Matteo, scomparsa a 27 anni appena. Ce ne riferisce il collega Tonino Atella:
Emozione, silenzi, lacrime ed applausi. Sono stati gl’ingredienti dell’affollata e sentitissima cerimonia d’intitolazione della sede Aido di Venafro alla 27enne venafrana Ritamaria Matteo, convinta donatrice di organi, laureanda in farmacia erboristica all’Università di Siena e tragicamente deceduta nell’ottobre scorso a seguito di incidente stradale. Date le sue espresse volontà ed intenzioni, e col consenso della propria famiglia, le vennero all’epoca espiantati gli organi e ieri la collettività venafrana ha inteso testimoniare l’alto gesto della giovane, sottolineando valore e significato. Per farlo, come detto, sono intervenuti in tanti ad affollare la sala conferenze dell’ospedale SS Rosario, stringendosi con tantissimo affetto ai genitori di Ritamaria, la mamma Antonietta Cotugno ed il papà Mario, emozionati ma assolutamente composti. “Ringrazio tutti della partecipazione e dell’affetto che dimostrate -ha detto in lacrime la madre della giovane donatrice, Antonietta- e vi abbraccio di cuore. Ritamaria, ne sono certa, è felice di tutto quanto sta avvenendo. Il mio augurio e quello di mio marito Mario è che dal gesto di Ritamaria possa nascere un seme prosperoso”. Un bouquet di rose rosse, offertole dalla sala, ha suggellato le parole della donna. Quindi gl’interventi dei diversi oratori, tra i quali da segnalare quelli del S. Procuratore Generale del Tribunale di Campobasso, Claudio Di Ruzza, che si è soffermato sul valore della vita e della donazione, e della dott.ssa Galardi del SS. Rosario che ha parlato della donazione in generale e della sua acclarata necessità. A seguire la benedizione della sede Aido di Venafro da parte del Parroco don Salvatore Rinaldi, prima della conclusione della cerimonia che ha ribadito l’altissimo gesto della donazione, segno inequivocabile di civiltà, cultura e progresso sociale ed umano.
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