VENAFRO. Ben volentieri pubblichiamo questo contributo del collega Tonino Atella, riguardante l’intitolazione di uno scorcio del fiume San Bartolomeo al compianto Nicola Mascio:
In pieno fermento la vasta famiglia dei pescasportivi venafrani, attenta a difesa e valorizzazione dei corsi d’acqua nonché alla tutela del territorio che i fiumi del Molise occidentale attraversano. E’ di questi giorni la decisione, che verrà messa in atto nell’immediato futuro, di istituire sul tratto iniziale del San Bartolomeo, che com’è noto nasce nel cuore di Venafro, il “no kill”, ossia la possibilità di praticarvi lo sport della pesca rimettendo però in acqua il pescato. “E’ il modo più opportuno e naturale -spiegano i pescasportivi venafrani promotori dell’iniziativa- per valorizzare e proteggere il San Bartolomeo ed il suo ambiente circostante. I veri pescasportivi hanno accolto con pieno favore l’iniziativa. In tanti infatti, anche da altre regioni, continuano ad affollare volentieri gli argini del fiume per piacevoli ore in assoluta tranquillità, a contatto con una natura bellissima e divertendosi a praticare il loro sport preferito, appunto la pesca”. Com’è lo stato del San Bartolomeo? “Soddisfacente senz’altro. Le sue acque sono pulite, il letto altrettanto. Gli argini avrebbero bisogno di cura maggiore, essendo cresciuta a dismisura la vegetazione spontanea”. Altre novità in vista per tale fiume venafrano ? “Ce n’è una decisamente interessante, aggiungono gli appassionati locali della pesca. Il tratto iniziale del San Bartolomeo, quello che lambisce gli storici orti di Venafro prima di tuffarsi in pianura, sarà presto intitolato ad un autentico amante della pesca sportiva da poco scomparso. Si tratta del prof. Nicola Mascio di Venafro, personaggio che aveva fatto della pesca fluviale una passione della propria esistenza. A presto la cerimonia d’intitolazione a suo nome del tratto iniziale del fiume venafrano per ricordarne abilità e cura nella pratica della pesca”.
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