VENAFRO. Nel contributo del collega Tonino Atella torna al centro dell”attenzione l’irrisolta questione della coppia di Venafro costretta a vivere in una “baracca” nei pressi della cattedrale. L’autore dell’articolo pone in evidenza l’assenza dello “stato sociale”.
Torniamo sulla delicata situazione dei “baraccati” di Venafro, Paola e Pasquale, 52 anni lei invalida civile e 56 il marito, cui è rimasto soltanto l’oliveto di via S. Aniello (zona Campaglione), nel quale si sono ritirati dallo scorso mese di gennaio, vivendo senza wc (!), senza energia elettrica e senza tant’altro per poter parlare di esistenza civile. Nonostante tutto ciò, non si riesce a risolvere il loro caso, atteso che Paola e Pasquale non chiedono “la luna nel pozzo” ma solo di restare nel loro oliveto, attrezzato quanto meno con un wc chimico ed energia elettrica, o in alternativa un ricovero più decente. La risposta/offerta delle istituzioni preposte di fatto non c’è stata e la coppia è lì, al Campaglione, dai primi dell’anno. Caso chiuso, quindi, con Paola e Pasquale “dimenticati”, lasciati in via S. Aniello senza wc, senza energia elettrica, ad arrangiarsi con l’assegno mensile di 270 euro percepiti dalla donna quale invalida civile ? Ma vogliamo scherzare ? No assolutamente ! Non possono essere dimenticati ed abbandonati, sia perché viviamo in uno Stato civile e democratico, sia perché tant’altre necessità umanitarie, vedi i migranti africani ospitati anche in Molise, si riescono a trovare soluzioni. Ed allora, niente “due pesi e due misure”, ma se sono umanitari soccorso ed accoglienza dei migranti africani, altrettanto va fatto per “i baraccati” di Venafro, i quali stanno vivendo la stessa delicatissima situazione : ossia sopravvivere, aspettando tempi migliori. Ed invece la verità vera, e purtroppo il caso di Paola e Pasquale rappresenta la triste e dura conferma, è che lo stato sociale, quello degli interventi umanitari, degli aiuti e dei soccorsi nella necessità, non esiste affatto, non c’è ! Se lo stato sociale funzionasse, i coniugi di S. Aniello da tempo sarebbero stati sistemati altrove. Invece niente. Le nostre istituzioni pubbliche non hanno soluzioni per trarre d’impaccio chi chiede soccorso ed ha diritto all’aiuto. Questa la triste realtà : “disgraziati” inchiodati al palo dall’inefficienza della cosa pubblica ! Auspichiamo comunque che finalmente le istituzioni forniscano risposte esaurienti a Paola e Pasquale, restituendo loro dignità e decoro, e a noi altri la certezza del diritto per tutti, non solo per i migranti !
© RIPRODUZIONE RISERVATA