POWER NAP. Per gli appassionati di tecnologia, Power Nap non è altro che una nuova funzionalità di Apple che permette ai dispositivi di nuova generazione di poter collegare con icloud documenti, calendari, promemoria e note streaming. Per me che invece di informatica mi intendo poco, (e quel poco che so fare è qualcosa tipo prendere quanto qui sopra ho scritto e copiaincollarlo come del resto ho appena fatto), il neologismo ha fatto colpo, e non poco, perchè ha toccato un argomento che mi interessa direttamente e appassionatamente, anche se la traduzione in italiano non gli rende giustizia.
Dopo l'”autoscatto”, che ha preso il nome di “selfie”, l’Italia ha il diritto di sapere che “Power Nap” è, alla lettera, il “riposo che da forza”, anche chiamato “pisolino”. Un pisolino potente e ricaricante che, però, detto all’inglese suona meglio e potrebbe addirittura farsi accettare dai nostri datori di lavoro come giusto diritto dell’italiano medio dopo la pausa caffè, e far dimenticare loro che ci troviamo in italia e non negli Usa o in Giappone, dove il power nap non solo è una realtà già da qualche anno, ma è anche assolutamente legittimato (Oltretutto, sarebbe stata un’ottima idea da promuovere in campagna elettorale che avrebbe riscosso più consensi degli 80 euro di Renzi. Speriamo che qualcuno se lo ricordi alle prossime elezioni!). Leggo con stupore e un occhio triste alla mia carta d’identità (mi ricorda costantemente che sono una cittadina italiana), che in Svizzera ci sono addirittura delle aree adibite a “sonnellino” per i lavoratori.
Fatto questo preambolo atto a preparare psicologicamente i propri superiori e qualche collega scettico circa l’utilità e il “globalicamente correctly” della suddetta pratica (dobbiamo internazionalizzarci? cominciamo da qui!), andiamo a vedere come integrare il nostro sonno in modo semplice e veloce. Innanzitutto il power nap per espletare il miracoloso effetto promesso non deve durare più di un quarto d’ora. E’ necessario per un “nappers”, non entrare in una fase di sonno completo (altrimenti perderebbe la sua funzione di sonno tonificante e vi lascerebbe più storditi di prima). Quindi se non siete certi di riuscire ad addormentarvi subito, rispolverate le vostre conoscenze in training autogeno, meditazione e rilassamento, magari con l’ausilio di una traccia musicale rilassante, e poi tornate a questo punto. Fase 2: preparatevi un caffè. Non sto scherzando, ma da quanto leggo, la caffeina impiega circa 15 minuti prima di iniziare a fare il proprio effetto, quindi avrete il tempo di bere il caffè, addormentarvi velocemente e unire l’utile al dilettevole in una pausa caffè solo leggermente estesa. Fase 3: individuate il luogo adatto per espletare il vostro riposino. Il luogo giusto resta sempre la scrivania. Per coloro che fanno un lavoro di ufficio, in alternativa, toilette (se munita di tazza con coperchio reclinabile ancora meglio) o in alternativa vano doccia o, se proprio il bagno del vostro luogo di lavoro è particolarmente fornito, potreste distendervi nella vasca da bagno. Per chi ha addirittura sedie imbottite o piccole poltrone nel proprio ufficio qualsiasi spiegazione sarebbe superflua. Fase 4: avvisate i vostri colleghi che andate a farvi un “nappino”, o se reticenti all’idea, comunicate loro che tutti i giorni ad una certa ora avete bisogno di liberare tranquillamente il vostro intestino paventando un’opportuna stitichezza. Fase 5: spegnete qualsiasi dispositivo elettronico (vedi telefono cellulare ), se l’ambiente è luminoso infilate lesti le apposite mascherine per riposare in viaggio e semplicemente, lasciatevi trasportare dal sonno non prima di aver caricato una sveglia pronta a suonare 15 minuti dopo. Fase 6: appena suona la sveglia, alzatevi immediatamente, sciacquatevi il viso, fate qualche movimento muscolare, ricomponetevi e tornate al lavoro.
Non dovete sentirvi in colpa. Il power nap non è sintomo di pigrizia o disinteresse al lavoro. Esperimenti scientifici dimostrano che le persone che praticano regolarmenet il power nap sono più produttive, sviluppano un maggior grado di benessere psicofisico in merito all’ambiente e posizione lavorativa. Le performance migliorano, si riduce il rischio di colpi di sonno, incidenti e distrazioni sul lavoro, e si verifica persino una minore incidenza di sindrome da burnout (processi stressogeni nell’ambiente lavorativo). Un pisolino migliora le prestazioni mentali anche dopo aver dormito una notte intera, migliora l’apprendimento e la lucidità mentale. Uno studio della Flinders University effettuato su individui che dormivano solo 5 ore di sonno per notte, ha dimostrato che un sonnellino giornaliero di soli 10 minuti migliorava la sonnolenza soggettiva, la fatica, il vigore e la performance cognitiva e in alcuni soggetti i benefici venivano mantenuti anche fino ai 150 minuti successivi. Naps che durano più di 30 minuti sono associati invece a un periodo di riduzione della vigilanza (inerzia del sonno) che richiede più tempo ad essere dissipato rispetto ad un nap normale di 15 minuti. Buon power nap a tutti!
Grazia Colardo
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