
VENAFRO. Una corposa delegazione di militari francesi, guidata da due generali e dal console d’oltralpe di stanza a Napoli, ieri pomeriggio ha ricordato gli ottomila soldati che riposano presso il cimitero militare di Venafro. Sotto al vessillo francese, combatterono fino all’estremo sacrificio per liberare l’Europa dalla barbarie del nazismo. Settanta anni fa, nel 1944, mentre infuriava la seconda guerra mondiale, per lunghi giorni Venafro divenne uno dei luoghi più “caldi” del mondo.
Una commemorazione sobria e solenne, impeccabile, curata in ogni dettaglio, che ha reso ben evidente la superiorità logistica ed organizzativa delle forze armate francesi rispetto a quelle nostrane. Nulla a che vedere, insomma, con la cerimonia “approssimativa” che si svolge il 2 novembre, dove puntualmente gli stessi perplessi protagonisti si guardano in faccia tra di loro come a dire: “E ora che si fa?”
Dell’evento è stato partecipe anche il Comune di Venafro, grazie alla presenza del sindaco Antonio Sorbo e di altri esponenti dell’amministrazione comunale. Un evento importante e significativo, che pone tuttavia un serio interrogativo: si sarebbero comunque sacrificati quei giovani soldati se avessero saputo che dal loro sacrificio sarebbe poi nata l’Europa dei banchieri, l’Europa che affama i popoli e arricchisce i potenti? Chissà…
Angelo Bucci
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