MOLISE. Patrocinato dall’assessorato regionale alle Politiche Sociali, l’incontro di Formazione per Caregiver è stato organizzato dall’Asrem al fine di contribuire alla formazione del personale addetto all’assistenza dei malati di Sla ed ai loro familiari, direttamente coinvolti nell’assistenza domiciliare nei diversi ambiti territoriali dei Distretti Sanitari. L’obiettivo del corso è stato il miglioramento della qualità dell’assistenza socio-sanitaria e della qualità di vita dei malati attraversi lo sviluppo delle conoscenze nella presa in carico domiciliare.
I tre incontri formativi si sono svolti a Campobasso (il 18 giugno), a Termoli (il 19 giugno) ed a Venafro (il 20 giugno). Vi hanno preso parte i componenti delle singole famiglie di malati di Sla interessate e gli operatori delle Cooperative contrattualizzate dalla Asrem impegnati in servizi di assistenza domiciliare. Il team docente è stato formato da medici, fisioterapisti, infermieri professionali, assistenti sanitari e assistenti sociali. La direzione scientifica dell’iniziativa è stata affidata alla dr.ssa Gianfranca Testa (Direttore Amministrativo Asrem), mentre responsabile della segreteria organizzativa è stata nominata la Dr.ssa Rita Berardini, della Uoc Affari generali – Formazione Asrem
La Sclerosi Laterale Amiotrofica (Sla) è una delle più gravi malattie del sistema nervoso: modifica profondamente la vita di chi ne è colpito e dei suoi familiari. Il malato di Sla rimane lucido mentalmente e, nel tempo, diventa incapace di compiere i gesti quotidiani più semplici e necessita di un’ assistenza variabile, a seconda dello stadio della malattia che non può essere fronteggiata dalla persona che ne è colpita senza l’aiuto di qualcuno per muoversi, alimentarsi, comunicare e respirare. Pur essendo rara, è una patologia ad altissimo impatto psicologico, sociale ed economico e richiede un fondamentale approccio integrato, con una forte collaborazione tra ospedale e territorio.
L’incontro formativo ha affrontato, oltre agli aspetti tipicamente clinico-gestionali e assistenziali, anche gli aspetti correlati alla conoscenza e al potenziamento delle competenze di chi assiste quotidianamente e in via continuativa il paziente al fine che le rispettive capacità e ruoli siano impiegati per il miglioramento dell’assistenza stessa attraverso un coinvolgimento formato, attivo e “maturo” nel percorso di cura. Il tutto al fine di promuovere una buona qualità di vita del paziente, quale esito, non solo dell’abilità e capacità tecnica del singolo operatore, ma anche e soprattutto dell’operatività sinergica del team di supporto nel suo complesso, ivi compresi i familiari.
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