CAMPOBASSO. Fermento nelle strade del capoluogo per la “Marcia per il lavoro”, che si è tenuta lo scorso sabato(28 giugno). Animo partigiano tra i partecipanti, che hanno per l’appunto sfilato parteggiando per il loro diritto lavorativo. Grido di protesta e di speranza tra uomini, donne e ragazzi che chiedono gli sia riconosciuta solo un pò più di dignità lavorativa, quella che dovrebbe aiutargli a vivere una vita degna di essere chiamata tale.
A manifestare non solo lavoratori e cassaintegrati, ma anche pensionati, che con il loro sussidio non riescono ad arrivare a fine mese, e giovani, i quali sono costretti a lasciare la loro terra, anche controvoglia, per lavorare altrove. La mancanza di lavoro, quindi, non genera solo problemi a livello economico, infatti se non si produce o guadagna non ci saranno flussi commerciali, ma anche a livello sociale e culturale, se i giovani lasciano la patria, la loro terra d’origine questa rimarrà abbandonata e arretrata.
Striscioni di protesta, maglie con scritte rosse, tutti per strada a gridare per un unico e solo fine: il lavoro. A supporto dei molisani, anche gli abruzzesi, giunti a Campobasso con tre pullman. I manifestanti hanno sottolineato che la situazione “lavoro ed economia” in Molise è molto più grave rispetto a quella dell’Italia in generale e hanno proposto l’attuazione di leggi speciali e di contributi per le medie e piccole imprese, con il fine di salvaguardare le situazioni in cui imperversano la Gam, l’Ittierre e lo zuccherificio. Contributi speciali sono stati previsti anche nel comune di Avellino, 100.000 euro a fronte di medie e piccole imprese e di aspiranti imprenditori.
A scendere in piazza anche i rappresentanti dei vari sindacati, fra tutti la Camusso, presidente nazionale della CGL, ha esposto un toccante discorso sulla situazione lavorativa molisana e ha sottolineato il bisogno di puntare sui giovani. Bisogna, infatti, evitare che le menti intelligenti siano costrette ad andare via perché senza supporto.
Il grido di protesta dalle piazze, ha quindi il fine di arrivare forte e chiaro al Governo nella speranza di avere provvedimenti e leggi speciali per la ripresa dell’economia molisana, ma anche italiana.
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