ISERNIA – Provincia, Alfredo Ricci vs Luigi Brasiello, il vice sindaco di Venafro lancia la sfida al sindaco di Isernia. I dettagli nel contributo del collega Tonino Atella:
Il “ Comitato Ricci Presidente “ ha reso noto le motivazioni che hanno portato all’indicazione di Alfredo Ricci, vice Sindaco di Venafro, quale candidato unico del centrodestra per il prossimo rinnovo del Consiglio Provinciale d’Isernia, in alternativa a Luigi Brasiello, primo cittadino del capoluogo pentro e candidato per il centrosinistra. Una sfida impegnativa e consistente quella che si prospetta all’orizzonte, che varrà come importante banco di prova per le due coalizioni politiche in vista dei futuri appuntamenti elettorali. E come il centrosinistra si è stretto compatto ed unitario attorno al nome del sindaco di Isernia quale candidato a futuro Presidente della Provincia pentra, altrettanto ha fatto il centrodestra che dopo analisi, incontri, confronti e riflessioni ha individuato nel giovane professionista venafrano (è avvocato) il candidato giusto per la scalata al vertice dell’assemblea provinciale, andando però in cima dal versante di centrodestra. In estrema sintesi le motivazioni che hanno messo d’accordo tutto il centrodestra pentro, sino ad arrivare a convergere sull’avvocato venafrano : innanzitutto la tutela dell’identità e dell’autonomia di provincia e territorio sposando il progetto politico caratterizzato dal rinnovamento, nella logica dell’apertura a tutte le istanze locali pronte a valorizzare identità e peculiarità dei 52 Comuni dell’isernino, andando oltre i tradizionali schemi politici. In tale prospettiva, dalla quale a breve verranno definiti anche i candidati al consiglio provinciale isernino, è emersa –fa sapere il “Comitato Ricci Presidente”- la massima condivisione su Alfredo Ricci alla luce delle esperienze professionali, sociali ed istituzionali dell’interessato e per il proprio profilo personale. Il vice sindaco di Venafro sfida quindi il sindaco di Isernia per lo scanno più alto di via Berta e mai confronto si era appalesato più ostico, difficile ed impegnativo per entrambi. L’ago della bilancia pare pendere dalla parte di Brasiello per gli appoggi preannunciati da diversi enti ed amministratori pubblici dell’isernino, ma è la giovane età e quindi il nuovo che emerge a far sorridere Ricci. Determinanti saranno tutti i votanti chiamati in causa (ricordiamo che votano sindaci e consiglieri comunali in carica), a partire da quelli di Isernia e Venafro. E soprattutto Venafro dovrà fare chiarezza sulla propria collocazione nello specifico, dato il vertice e lo “zoccolo duro” di sinistra attualmente al governo della città. Voteranno costoro per Ricci, candidato ufficiale di centrodestra, voltando le spalle a Brasiello e quindi alla loro casa politica di appartenenza ? Non lo faranno, appoggiando invece il primo cittadino di Isernia ? A quel punto, Ricci se ne starà “ buono buono “ nel governo della città come se nulla fosse accaduto o presenterà il conto (politico) di quanto capitatogli, prendendo ad agitare acque e maggioranza municipale venafrana, nella quale di recente si è registrato più di qualche segnale di malessere (vedi l’ex assessore Cifelli) ? Elezioni provinciali di Isernia quindi difficili, impegnative, impossibili da pronosticare e non solo, date le prevedibili ripercussioni che potrebbero registrarsi a catena negli altri enti del territorio. In effetti se “balla” l’appoggio a Ricci al Comune di Venafro, altrettanto dalla stessa città dell’estremo Molise occidentale può dirsi dalla prospettiva Brasiello. Nel caso questi non ricevesse sostegni e voti dallo “zoccolo duro” di sinistra del Comune di Venafro, che obiettivamente sono -pensiamo- nei piani dell’amministratore pentro, siamo proprio sicuri che non ci sarebbero contraccolpi e conseguenze di sorta, o viceversa a qualcuno verrebbe giocoforza presentato il conto politico dell’accaduto, con tutte le conseguenze del caso ? Ecco il perché dell’importanza e del peso politico delle prossime elezioni provinciali di Isernia, non importa se il tutto sta per avvenire per un ente che ha perso per strada direttive, ruoli, indirizzi e motivi di esistere.
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