ARTE E CULTURA – Poesie e rime, la grande passione del venafrano Giacomo Gargano. Una produzione gradevole, ricca di terzine e quartine, che l’ex docente ama proporre agli amici. Ce ne riferisce il collega Tonino Atella:
Poesia, che passione ! Così in estrema sintesi per dire del piacere di tanti di scrivere ed esprimersi in versi per il gusto personale di esternare la personale inclinazione letteraria ed interessare amici e conoscenti, proponendo loro quanto scritto in versi. Il discorso calza a pennello per il prof. Giacomo Gargano di Venafro, già docente di latino e greco nei licei, ed appassionatissimo di tali lingue antiche tanto da meritare a giusta ragione il titolo di grecista e latinista. Ebbene il nostro, che è direttore onorario della Biblioteca Comunale “De Bellis/Pilla” di Venafro e che non ha mai smesso di coltivare e fare cultura, ha scoperto negli ultimi tempi altra propria piacevole inclinazione letteraria : scrivere poesie, privilegiando terzine e quartine per dire di fede, di storia e per raccontare in versi di personaggi ed avvenimenti tipici locali. Ed ama, l’ex docente, proporre personalmente le proprie poesie in occasione d’incontri con amici, conferenze, convegni ed appuntamenti letterari in genere. Ed ogni volta lo fa “in punta di piedi”, con modestia, senza essere invasivo e ringraziando dei consensi che arrivano puntuali da coloro che hanno appena ascoltato le sue rime. Tra queste, proponiamo “ Eligio e Padre Pio ” ; il primo, Eligio Atella, era sarto e sacrestano alla Chiesa di Sant’Antuono nel centro storico di Venafro, dove P. Pio nel 1911 -all’epoca della sua breve permanenza a Venafro- si recava a confessare e ad intrattenere i fanciulli della parrocchia, insegnando loro piacevoli canzoncine mariane per interessarli e divertirli. Nella circostanza nacque una profonda e duratura amicizia tra il sacrestano ed il Frate dalle Stimmate, come confermato dal successivo loro scambio epistolare entrato poi a far parte del carteggio ufficiale per beatificazione e santificazione di P. Pio. I versi di “Eligio e Padre Pio” del prof. Gargano : “ Il fuoco del ferro alimentava/ agitando il ventaglio al Capocroce/ ed al ritmo dei gesti accompagnava/ un motivetto con sommessa voce/ fuor della bottega il sarto Eligio./ La gente lo ricorda uomo buono/ la chiesa ancora l’onora pel servigio/ d’apprezzato sacrista a Sant’Antuono./ Fu qui che s’incontrò col frate santo/ di cui ben presto fu fraterno amico/ e tal rimase per la vita e tanto/ è facile capir, il vero dico,/ l’epistole leggendo numerose/ che ‘l frate gli rivolse premurose. “.
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