VENAFRO – Come preannunciato, i “baraccati” Paola e Pasquale in mattinata hanno accolto i rappresentanti della stampa regionale, mostrando loro le condizioni inumane in cui sono costretti a vivere. Ce ne riferisce il collega Tonino Atella:
Scandalizzati, mortificati, esterrefatti e senza parole ! Così diversi giornalisti, tv e media regionali che hanno risposto all’appello di Paola e del marito Pasquale, “i baraccati” di Venafro, presenziando alla loro conferenza stampa dinanzi alla baracca in cui sono costretti a vivere dall’inizio del 2014 stante l’assenza di interventi da parte delle istituzioni pubbliche. Una sistemazione/sopravvivenza che definire “da terzo mondo” è dire poco ! Senza wc, senza luce, circondati da animali tipo serpenti, topi, mosche ed insetti fastidiosissimi, con condizioni igieniche impossibili e col letto messo alla meglio nell’impossibile baracca di lamiera tra buste a terra, scatoloni pieni di tutto, indumenti appesi ed approssimazione diffusa ; nell’antibaracca invece un fornello a gas per cucinare un po’ di pasta ! All’esterno tra olivi e orto mobili usurati e deteriorati buttati dappertutto, una bacinella dove lavarsi e lavare qualche indumento, mentre mosche, insetti e zanzare pungono ed infastidiscono senza soluzioni di continuità.“Stiamo in queste condizioni da autentica odissea –spiega Pasquale con accanto la moglie Paola ai microfoni ed ai taccuini di tv e giornalisti molisani- da nove mesi e nessuno, tra Comune di Venafro e Prefettura di Isernia, è sin’ora ufficialmente e concretamente intervenuto per affrontare e risolvere il nostro caso umano e sociale, nonostante precise nostre sollecitazioni ed informazioni anche scritte, come nel caso della raccomandata trasmessa a luglio alla Prefettura di Isernia. Niente, non si è visto nessuno. Solo il medico della Asl, da me espressamente richiesto, che è venuto per un sopralluogo attestando le assolute condizioni di antigienicità in cui siamo costretti a vivere”. Il discorso dell’uomo si sposta quindi, su precisa domanda dei giornalisti, su offerte di aiuto ed interventi eventualmente ricevute. “ L’unica offerta logistica –prosegue Pasquale- arrivò mesi addietro da Confcooperative Molise, che ci propose per soli due mesi un alloggio a S. Pietro Avellana ma con una clausola ben precisa : che mia moglie rinunciasse ad avere con se il proprio cane, uno Yorkshire. Non potemmo accettare in quanto mia moglie, in base ad apposita prescrizione (pet-terapia, ndr), non può separarsi dall’animale. Per il resto nessuna offerta ufficiale e concreta da altri, mentre devo ringraziare i volontari che all’inizio si prodigarono e che in parte continuano a farlo”.
Mentre la conferenza stampa prosegue, sono palpabili l’imbarazzo e la contrarietà dei media presenti : “Non immaginavo tanto -afferma uno di questi- a vederlo dal vivo è incredibile che possa accadere tanto in un Paese civile come l’Italia ! Mi farò portavoce presso Le Iene perché vengano a riprendere, raccontare e far sapere a tutt’Italia quanto accade a Venafro senza che nessuno intervenga da ben nove mesi !”. Prima di salutare Pasquale, che ad ottobre dovrà operarsi d’ernia, e Paola, prossima ad essere riconosciuta cieca civile (!), la domanda conclusiva dei media: cosa chiedete ? “Una sistemazione migliore in questo nostro stesso oliveto, aggiunge l’uomo, senza andare altrove. Una baracca in legno, un wc chimico e l’energia elettrica, ferma a trenta metri da noi. Per il resto ci arrangeremo come abbiamo fatto sinora, da persone civili e rispettose della legge. Chiediamo cioè di non essere abbandonati e dimenticati, quali esseri umani con nostri propri diritti”. Ovviamente continueremo a seguire da vicino l’evolversi della situazione, nella speranza di poter finalmente registrare e comunicare all’opinione pubblica la conclusiva positiva ed umanitaria di questa tristissima storia dei “baraccati” di Venafro.
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