CAMPOBASSO. I tragici episodi degli ultimi giorni, dei quali ampiamente si sta occupando la stampa nazionale, non sembrano aver impressionato più di tanto la magistratura e le forze dell’ordine, che continuano ad usare i “guanti di velluto” con quei “mariti violenti” (ma più giusto sarebbe definirli per quello che realmente sono, ossia dei criminali), che sistematicamente tormentano fisicamente e psicologicamente le loro donne. Questa l’amara conclusione alla quale si giunge leggendo il comunicato appena diffuso dalla Questura di Campobasso. Un losco individuo responsabile di “reiterati atti di minacce gravi, di insulti e di offese degenerati anche in aggressione fisiche causative di lesioni e percosse”, colpevole inoltre di aver “colpito con pugni la moglie, nonché in almeno una occasione con un coltello, strattonandola violentemente così facendola cadere sul pavimento e provocandole lesioni personali aggravate”, non è stato rinchiuso in una cella come indubbiamente avrebbe meritato, ma è stato semplicemente “allontanato dalla casa familiare”. Nella malaugurata ipotesi in cui (e non sarebbe certo la prima volta), violando l’obbligo impostogli dalla legge il criminale in questione dovesse decidere di sfogare le sue frustrazioni sulla moglie, uccidendola, allora tutti si laverebbero le coscienze rammaricandosi per “una morte che poteva essere evitata”. Questa è la triste realtà. Sempre più, purtroppo, lo Stato “tutela” i carnefici e abbandona le vittime al loro destino.
Angelo Bucci
Il comunicato diffuso dalla Questura di Campobasso:
La Polizia di Stato della Questura di Campobasso, nel pomeriggio di ieri ha eseguito la misura cautelate personale dell’allontanamento dalla casa familiare a carico di P.A., cittadino italiano residente in Campobasso, responsabile dei reati di maltrattamenti e lesioni personali aggravate in danno della moglie convivente.
L’uomo, con la sua condotta, con reiterati atti di minacce gravi, di insulti e di offese degenerati anche in aggressione fisiche causative di lesioni e percosse, colpiva con pugni la moglie, nonché in almeno una occasione con un coltello, strattonandola violentemente così facendola cadere sul pavimento e provocandole lesioni personali aggravate.
La Squadra Mobile, all’esito delle indagini svolte, ha fornito al P.M. dott.ssa Barbara Lombardi, della Procura di Campobasso, un quadro indiziario univoco, consentendole di richiedere al GIP Libera Maria Rosaria RINALDI una idonea misura cautelare, volta a scongiurare pericoli per l’incolumità della donna e della figlioletta minore che ha assistito in più occasioni alla reiterazione delle condotte lesive perpetrate dall’uomo violento. Peraltro, anche la Procura dei Minorenni aveva già adottato un provvedimento di affidamento temporaneo della bambina ad altro familiare.
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