SEPINO – Dopo la sensazionale scoperta dell’Homo Venafranus, gli scavi per la posa in opera del metanodotto riportano alla luce altri preziosi reperti, questa volta a Sepino.
Una decina le sepolture “emerse” al passaggio dei mezzi cingolati, facenti parte di una necropoli (di probabile epoca romana) ben più vasta. I dettagli di questo nuovo importante rinvenimento saranno resi noti nei prossimi giorni dagli esperti della Soprintendenza regionale.
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