VENAFRO – Sul caso dei “baraccati” Paola e Pasquale, si registra il vergognoso silenzio delle istituzioni, tanto da far balenare il sospetto che in provincia di Isernia la prefettura sia una struttura “virtuale”. Per fortuna in favore dei due sventurati si muovono i privati. Ce ne rifersice il collega Tonino Atella:
Il cuore della gente comune, risorsa infinita e bellissima ! In effetti la solidarietà umana è capace di raggiungere apici altissimi ed assai preziosi per il prossimo, tanto da far arrossire le istituzioni pubbliche che viceversa risultano del tutto assenti ingiustificate in fatto di aiuti e soccorsi per chi vive nella necessità ed ha bisogno. Siffatto “cuore”, alias amore per il prossimo, sta per partorire cose straordinarie per “i baraccati” di Venafro, 52 anni lei e 56 lui, che da dieci mesi vivono senza wc e senza energia elettrica in una baracca in un oliveto di via Mura Ciclopiche, appena dietro la Cattedrale. Ecco le novità che si prospettano per Paola ed il marito Pasquale, solo ed esclusivamente -è proprio il caso di ribadirlo- grazie alla solidarietà privata : una signora molisana, della cui identità preferiamo al momento tacere, offre loro un’abitazione di proprietà a Bologna. La donna si trasferirebbe a sua volta nel capoluogo emiliano nella propria casa a due piani, ospitando gratuitamente “i baraccati” al pian terreno circondato di giardino e riservandosi il piano rialzato. Sulla cosa Paola e Pasquale stanno meditando, preferendo in linea di massima restare a Venafro nell’oliveto del Campaglione. “Siamo comunque lusingati dell’offerta e dell’attenzione -affermano di comune accordo “i baraccati”- e ringraziamo tantissimo la signora che ha preso a cuore la nostra situazione. La cosa ci conforta e ci aiuta ad andare avanti. Ci riserviamo la decisione ufficiale nei prossimi giorni, ma per principio preferiamo restare a Venafro nella nostra baracca !”. Atto secondo del cuore della gente : una donna austriaca, conosciuta in passato da Paola e dal marito, ha comprato loro presso un commerciante di Venafro una stufa a legna con piano cottura, che presto verrà montata nella baracca di via Mura Ciclopiche per stemperare le basse temperature ed assicurare il caldo alla coppia. Infine il cuore dei volontari di Venafro : costoro, a fronte di diverse centinaia di euro, pagheranno l’allaccio dell’energia elettrica sino all’oliveto dove Pasquale e Paola vivono, così da garantire loro la luce, fattore assolutamente indispensabile. A prescindere da tutto il resto, fa piacere scrivere di siffatte situazioni e realtà, frutto dell’infinito cuore della gente comune, cioè del privato. E non importa se altri continuano a distinguersi per il loro assordante silenzio !
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