UNIVERSO DONNA – Si dice che la cattiveria di un uomo si misuri con le lacrime della sua donna e Daria ne aveva versato così tante che gli occhi le si erano annacquati come laghi opachi che ne avevano cancellato perfino il colore.
Con raccapricciante puntualità veniva picchiata dal marito tutti i giorni, anche più volte nello stesso giorno senza nemmeno inventarsi una ragione, caso mai esistessero poi delle ragioni per simili condotte! Ne portava i segni visibili sul corpo.
Da tempo i vicini avevano smesso di chiedere e lei di rispondere che se li era procurati battendo contro lo stipite della porta o sulla ringhiera delle scale. I vicini ora scuotevano la testa e parlavano sottovoce perfino in casa. Le istituzioni sapevano sicuramente, ma non “si immischiavano”.
Daria aveva un’amica, una vera amica, coraggiosa e battagliera che cercava di convincerla a lasciare quella belva anche perché sapeva dell’esistenza di una sorella che viveva al Nord e che, al corrente di quelle crudeltà, la voleva con sè assieme al figlioletto più piccolo.
Daria non aveva una casa, né un lavoro e l’amica la esortava ad andare -Vedrai, da cosa nasce cosa… Anche per gli altri figli… Non puoi continuare così…!- L’avrebbe aiutata lei stessa in qualche modo ad allontanarsi da quell’uomo e a tenerla informata.
Ma lei diceva che non poteva, doveva rimanere al “suo posto” per dirottare su di sé la violenza del marito (“scaricarla” diceva -proprio come un parafulmine.) altrimenti l’avrebbe riversata sugli altri figli. O li avrebbe fatti rinchiudere in qualche collegio. O ancora avrebbe costretto la prima, di tredici anni, ad accudire gli altri. E ne avevano sette. La poverina non ne vide nessuno grande.
E’ agghiacciante questo ricordo e penso ogni volta, quasi per legge del contrappeso all’uomo della Bibbia che usò la sua forza per difendere la donna rimasta sola al pozzo quando aveva attinto per lei e le sorelle e aveva scacciato altri pastori che volevano precedenza nell’abbeverata.
A tale proposito Erri De Luca commenta che “Quando un uomo agisce a difesa di una donna fa l’unico gesto che ne giustifica la forza”. E prosegue: Rondine (chiama così la donna per il bianco d’ali degli occhi e il nero delle sue pupille) aveva sorriso all’uomo che l’aveva difesa ed aiutata “ricambiandolo col più perfetto grazie creato dalla vita”.
Maestra Rosaria Alterio
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