VENAFRO – Si ingrossano le fila del fronte del “no” all’abbattimento di uno dei tre pini che da oltre un secolo adornano il piazzale del convento di San Nicandro. Nel contributo inviatoci dal collega Tonino Atella l’appello dei cittadini al sindaco Sorbo, affinché revochi l’ordinanza di abbattimento:
L’opinione pubblica della città non ha gradito sin dal primo momento la notizia, o se si vuole la storia di tagliare ed abbattere il bellissimo e maestoso pino secolare sul piazzale della Basilica del Patrono, San Nicandro. In tanti -professionisti, rappresentanti di associazioni, esperti, appassionati della natura e semplici cittadini- si sono infatti attivati perché il sindaco revochi la propria ordinanza di abbattimento dell’albero, predisponendo accurati accertamenti tecnico/strumentali preventivi, gli unici in grado di dire della pericolosità o meno del pino in questione e quindi della necessità o meno del suo abbattimento e della definitiva rimozione. Ecco il testo della richiesta trasmessa alla casa municipale e sottoscritta da molti : “I sottofirmatari, cittadini di Venafro, chiedono la revoca immediata dell’ordinanza sindacale di abbattimento di uno dei pini secolari sul piazzale della Basilica del Patrono, San Nicandro, ritenuto pregiudizievole dell’incolumità delle persone, e quindi la sospensione delle procedure per rimuovere l’albero in argomento. Per stabilire ufficialmente la pericolosità o meno del pino di cui trattasi si propone l’effettuazione di accertamenti strumentali e tecnici al fine di fare piena chiarezza sulla questione, dandone comunicazione all’opinione pubblica. Nelle more, i sottoscritti suggeriscono di transennare l’area sottostante lo stesso pino, onde prevenire qualsivoglia problema all’incolumità delle persone ed alla circolazione su gomma sulla piazza”. Tutta da leggere a questo punto il prosieguo della vicenda, che sta dividendo l’opinione pubblica cittadina tra i favorevoli al taglio del pino secolare del Convento data la sua presunta pericolosità e quanti invece propendonoper ulteriori indagini sulla vita e la consistenza stessa dell’albero, suggerendo la potatura della chioma e giammai l’abbattimento del pino.
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