
ECONOMIA – E’ ulteriormente salito (il dato è riferito al novembre del 2014) il tasso di disoccupazione in Italia, attestandosi al 13,4%, in aumento di 0,2 punti percentuali in termini mensili e di 0,9 punti nei dodici mesi. Lo rileva l’Istat. Si tratta del nuovo massimo sia dall’inizio delle serie storiche trimestrali, nel 1977, sia di quelle mensili, gennaio 2004. Il numero di disoccupati a novembre, pari a 3 milioni 457 mila, aumenta dell’1,2% rispetto al mese precedente (+40 mila) e dell’8,3% su base annua (+264 mila).
Mentre l’Italia cola a picco, vola la Germania, dove la disoccupazione è scesa al minimo storico, con il tasso calato al 6,5% (meno della metà dell’Italia). Quanto all’Eurozona nel suo complesso, a novembre il tasso si è attestato all’11,5%, stabile rispetto a ottobre ma in calo rispetto all’11,9% di dodici mesi prima.
Tornando al “bel paese”, vola a novembre anche il tasso di disoccupazione giovanile, ovvero la quota dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca tra i 15 e i 24 anni, portandosi al 43,9%, in aumento di 0,6 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 2,4 punti nel confronto annuo. I disoccupati under 25 sono 729 mila. A novembre l’incidenza dei disoccupati di 15-24 anni sulla popolazione in questa fascia di età è pari al 12,2%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto a ottobre e di 1,1 punti su base annua.
Il tutto mentre il premier Matteo Renzi continua a pontificare, dopo aver tentato con un “blitz” (fortunatamente smascherato in tempo) di riabilitare il suo amico Silvio Berlusconi, cercando di inserire nel decreto fiscale una norma “ad personam” che secondo molti “osservatori” mirava ad annullare gli effetti della condanna per frode al pregiudicato di Arcore.
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