ISERNIA – Scuola “San Giovanni Bosco”, i genitori si scagliano contro l’amministrazione comunale

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ISERNIA – Ormai si è capito, la nostra Amministrazione Comunale nello scegliere tra la scuola San Giovanni Bosco e i locali della Tipolitografia Cicchetti non avrà vita facile, portando i nostri bambini ad essere delle palline da ping-pong pronte a rimbalzare da una parte all’altra della città a seconda degli accordi politico-economici del comune del momento, tanto più considerata la volontà di non-collaborare del funzionario incaricato del comune che ha esplicitamente detto che noi possiamo fare quello che vogliamo tanto lui va avanti col trasferimento. Noi a questo diciamo BASTA, la scuola dell’infanzia sta per essere spostata per l’ennesima volta e noi non siamo più disposti a tollerare un tale atteggiamento da parte dell’Amministrazione Comunale che è aliena dal tutelare e dal fare l’interesse istituzionale dei nostri bambini.
Le domande che noi, mamme e papà che abbiamo scelto la San Giovanni Bosco per motivi scolastici, di programmazione, per le insegnanti e NON per la sede, ci poniamo sono tante forse troppe di fronte alle quali anche il nostro sindaco ammutolisce. Oggi vogliamo portarle a conoscenza di tutta la collettività ricordando anche che ieri in Consiglio Comunale non ne è stata fatta neppure menzione!
Se la San Giovanni Bosco non è sicura, perché i nostri bambini sono stati spostati nell’ala agibile di via XXIV Maggio (così come fu definita dal Sindaco stesso nel giugno 2013 in seguito all’allarme radon delle sedi di Cicchetti) ?
Era davvero la “meno peggio” come la definiscono “i paladini di Cicchetti” e per questo cessato l’allarme radon vogliono necessariamente tornarci?
Se la scuola nel lontano 2005 fu dichiarata inagibile, fu per il sovraccarico al piano superiore per un totale di 800 bambini che sono 4 e più volte il numero dei bambini che ospita l’ala agibile della San Giovanni Bosco ad oggi con 160 bambini per 7 classi distribuite solo sul piano terra della scuola.
Ma facciamo un passo indietro, se la scuola aveva bisogno già nel 2005 di interventi di ristrutturazione per renderla nuovamente ed interamente agibile perché le due Amministrazioni Comunali coinvolte in queste decisioni hanno ben pensato di abbandonare la scuola a se stessa e andare a pagare invece un cospicuo affitto a Cicchetti che ospitava (ed indegnamente vista la grandezza delle aule) solo i bimbi della scuola dell’infanzia mentre per la sezione primavera si era scelto un’APPARTAMENTO adibito a scuola e la scuola elementare è andata ad occupare i nuovi edifici di San Lazzaro che erano destinati ad una scuola media in loco?
Non ci sono soldi !!! Ebbene si non ci sono soldi per la scuola dei nostri bimbi, invece i soldi per realizzare 5 rotonde di cui una all’ingresso di Acquaviva pressoché inutilizzata e una a Fragnete troppo stretta per i camion e quindi già bisognosa di interventi, il sistema di videosorveglianza esteso a tutta la città e la realizzazione di un campo da basket nella villa comunale, per queste opere invece si i soldi ci sono.
E l’auditorium ? E beh quelli sono soldi che ha stanziato l’Unione Europea che se non se li prendeva Isernia andavano altrove, bene e allora perché non affittare l’auditorium a pagamento e non GRATIS ad artisti che lo richiedono risollevando così le casse del Comune e iniziando a far entrare da qualche parte i finanziamenti per la ristrutturazione delle nostre scuole? Perché non ci dimentichiamo che non è solo la San Giovanni Bosco a non essere a norma secondo i nuovi standard di anti sismicità!
E poi come mai Isernia partecipa a bandi per opere pubbliche come l’auditorium e non a bandi in cui l’Unione Europea stanzia fondi per la ristrutturazione delle scuole?
A queste ed altre domande seguite da relativa documentazione, di cui abbiamo già inoltrato richiesta all’Amministrazione Comunale, a fronte delle 130 firme raccolte tra i genitori dei 160 bimbi frequentanti la suddetta scuola, noi vogliamo delle risposte concrete e nell’attesa I NOSTRI BIMBI NON SI TOCCANO, noi non vogliamo ASSOLUTAMENTE che i nostri bimbi tornino nei locali di Cicchetti troppo piccoli, bassi, non a norma secondo i requisiti delle aule scolastiche, con bagni piccoli e mal funzionanti e come se tutto ciò non bastasse a respirare QUOTIDIANAMENTE fumi della tipolitografia, e al caldo generato dalla tipolitografia stessa!

Comunicato stampa delle mamme

In rappresentanza

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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