ISERNIA – Se un accordo sul Quirinale fosse o meno tra i punti alla base del Patto del Nazareno siglato da Berlusconi e Renzi non è dato saperlo e forse mai lo sapremo, ma le reazioni a caldo dei maggiorenti di entrambi gli schieramenti trapelate ai margini di queste convulse ore lasciano intuire che i due leader un’intesa sul Colle oltre a quella sulle riforme, l’avevano raggiunta.
Pare dunque lecito pensare che per l’ennesima volta il Premier, machiavellico almeno quanto il suo illustre nobile concittadino vissuto a cavallo del 15esimo secolo, abbia con ormai consueto cinismo e arrogante spregiudicatezza affondato l’entente cordiale con l’ex Cavaliere imponendo il nome di Mattarella, quotato da tutti i bookmakers come ormai prossimo dodicesimo inquilino del Colle.
Congelata l’approvazione del decreto fiscale al post-Quirinale e ottenuto da Forza Italia i voti per l’approvazione della legge elettorale, Renzi sceglie con la maggioranza DEM un candidato moralmente insindacabile che ha però ben altre prerogative che piacciono al Premier. Persona schiva e riservata non gli farebbe ombra politica né economica (rischio che avrebbe corso con candidati bel più autorevoli da questo punto di vista come Padoan o Amato) né dal punto di vista internazionale dove il Primo ministro vuole continuare ad essere il solo autorevole interlocutore riconosciuto dai partners europei.
Viene dunque da pensare che a Berlusconi, l’impavido Renzi abbia riservato lo stesso trattamento recentemente ricevuto da Enrico Letta, prima fatto fuori con una congiura di palazzo al ritmo di #enricostaiserena, poi bruciato sulla via di Bruxelles, dove Renzi con una scelta scellerata e giustificabile solamente da finalità anti-lettiane ha stroncato le ambizioni dell’ex premier alla poltrona di Presidente del Consiglio Europeo, spingendo invece, per decapitare definitivamente le velleità del suo “amico” pisano, la candidatura della anonima Mogherini a capo della politica estera di Bruxelles.
L’auspicio, per noi di Forza Italia ma del centro destra più in generale, è che sulle ceneri del Nazareno possa ricompattarsi il fronte anti-Renzi e si possa tornare a ragionare su un programma politico condiviso che possa offire all’elettorato moderato una alternativa all’attuale Premier.
Machiavelli diceva “Pochi vedono come siamo, ma tutti vedono quello che fingiamo di essere” e Renzi deve averlo preso alla lettera. Peccato che della bulimia di potere del Premier-Segretario del PD se ne siano accorti tutti cosi come della sua incapacità di rispettare gli impegni presi.
Le volpi più scaltre finiscono in pellicceria, speriamo per il bene del Paese sia presto il caso anche di Renzi.
Dott. Ivan Forte
Coordinatore provinciale Forza Italia Isernia
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