VENAFRO – “Femminile plurale”, successo pieno per l’omaggio alla donna dell’associazione Et.Cetera

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VENAFRO – Entusiasmo, consensi e partecipazione alla due giorni di “Femminile Plurale”, promosso da “Et.Cetera”, neo associazione culturale venafrana, quale omaggio dalla donna in occasione dell’8 marzo. Si è trattato di un indovinato tributo a più voci all’universo femminile, ideato Da Francesco Giampietri, presidente di “Et.Cetera” e dalle sue collaboratrici, snodatosi attraverso antropologia, cronaca sociale, poesia, arti, musica e teatro. Il tutto presso la Biblioteca Comunale “De Bellis/Pilla”, da rendere da parte del Comune più accogliente ed ospitale in vista di appuntamenti futuri viste le carenze recettive della città per iniziative socio/culturali in genere. Tornando a “Femminile Plurale”, la due giorni si era aperta con la mostra “Le Passioni” nel chiostro della “De Bellis/Pilla” con opere di Maria Cristina Carbonelli, Basso Caruso, Pamela Castaldi, Adriano Cimino, Enrico Falcinelli, Sonia Genua, Giuseppina Matticoli, Sara Manuguerra, Lucilla Nola, Maria Cristina Pagliaccio e Virginia Ricci, per proseguire con la relazione del prof. Giovanni De Vita (Univ. Cassino) su “Fecondità e sapienza. Genero Femminile. Numero Plurale”. Quindi la dicotomia di generi con gl’intrattenimenti musicali di Benedetta Pesino e Gianni Vaccone, prima del reading poetico “Quando la poesia è donna” con le poetesse Ida Desiderio, Giuditta Di Cristinzi, Maria Giusti, Federica Passarelli, Chiara Franchitti e Antonella Sozio, presentate dalla prof. Vincenzina Scarabeo Di Lullo. La due giorni della donna si è conclusa col cortometraggio di Vania Mancini su “Storie di zingare spericolate” e “Danzando contro l’emarginazione”, esibizione di danze rom delle “Chejà Celen”. Non è mancato l’omaggio dell’uomo al gentil sesso, col prof. Giacomo Gargano che ha presentato “La donna”, lavoro poetico del docente all’universo femminile nel corso della storia e dell’evoluzione femminile. Alcune quartine dell’opera di Gargano : “ Da Eva venne all’uomo la rovina/ che, beata nell’Eden, fece pasto/ del frutto proibito, che sciagura,/ per essere pari a Dio, in eterno./ Fu poco accorta e dal serpente indotta/ a compier tanto scellerato gesto/ che perder le fece il privilegio/ della felicità dell’innocenza./ ….. La storia che di vita è la maestra,/ stupenti quadri ha di lei lasciato :/ or esemplare madre celebrata,/ ora scienziata e fine letterata,/ … A lei diciamo ora, toto corde,/ in politica impegnata e nel lavoro,/ a questo mondo tanto travagliato :/ ridona, terza Eva, la ragione “.

Tonino Atella

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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