
VENAFRO – La pioggia ha complicato le cose, ma non ha alterato il senso della manifestazione. Anche quest’anno le vittime del tragico bombardamento americano sono state degnamente commemorate. Dopo il ritrovo presso il Palazzo Comunale, il vescovo Mons. Camillo Cibotti ha officiato la messa nella Chiesa dell’Annunziata. Al termine del rito religioso è stata deposta una corona di alloro ai piedi delle lapidi con i nomi delle vittime, sulla facciata di Palazzo Cimorelli.
Avanzando lungo Via Plebiscito, Via Garibaldi e Piazza Porta Nuova, il corteo ha raggiunto Piazzetta XV Marzo, dove è stata deposta una seconda corona. Dopo aver percorso Piazza Vittorio Emanuele II, Corso Campano e Via Roma, il corteo è giunto al capolinea, in Piazza Vittorio Veneto, dove, davanti al Monumento ai Caduti, è stata deposta l’ultima corona di alloro. Al termine della cerimonia il sindaco Antonio Sorbo ha tenuto un breve discorso.
Nel mattino del 15 marzo 1944, aerei con la bandiera e stelle e strisce riversarono grappoli di bombe sulla città. In quel terribile giorno persero la vita decine di cittadini innocenti ed un numero mai ufficializzato di soldati francesi, vittime del “fuoco amico” (si parla di 300 militari). Non si trattò di un errore, come si era creduto, ma di un’assurda operazione pianificata dagli americani. Per quell’immane tragedia, Venafro ha già ottenuto lo status di “Città Martire”. Forse è giunto il momento di chiedere anche un adeguato risarcimento dei danni subiti.
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