VENAFRO – Si prospettano all’orizzonte due possibili interventi da parte del Consorzio di Bonifica di Venafro. Perché pensare all’ente di bonifica e non ad altre istituzioni pubbliche del posto ? Nello specifico delle realizzazioni che di seguito si puntualizzano, i venafrani pensano al loro Consorzio di Bonifica in quanto le opere a farsi, entrambe di vasta portata sociale, vedono l’ente della bonifica in pole position e facilitato per la loro concretizzazione. Trattasi infatti dell’ampliamento della strada consortile via Maria Pia di Savoia, la più centrale, trafficata ed utilizzata dagli agricoltori tra le arterie della pianura, e della realizzazione dell’attesissimo “percorso della salute”, un tracciato sterrato di 2mila metri a disposizione di podisti, marciatori, fondisti, mezzofondisti o semplici amanti della passeggiata all’aperto, che gli sportivi chiedono si realizzi su terreno della bonifica a lato della consortile via Capanna, da anni ribattezzata con tanto di scritta a terra “ Via dello Sport ” perché da sempre scelta da fondisti, mezzofondisti ect. per correre e tenersi in forma. Mentre però l’ampliamento della Maria Pia di Savoia trova sostenitori nell’ente di via Colonia Giulia, tant’è il suo probabile inserimento all’odg del prossimo consiglio di amministrazione del Consorzio sotto la spinta di chi vede la positività dell’intervento che garantirebbe sicurezza a quanti ogni giorno percorrono la Maria Pia, del “percorso della salute” non c’è ombra di consensi in seno all’ente, nonostante la datatissima richiesta della massa degli sportivi venafrani. In effetti c’è chi non ritiene l’ente di bonifica deputato a siffatto intervento, nonostante la sua portata sociale. Fondisti, mezzofondisti e semplici passeggiatori però non demordono e ribattono : “Quale azione illegale o non prevista farebbe un Consorzio di Bonifica che decida di realizzare un “percorso della salute” su proprio terreno e senza stravolgere alcunché, anzi abbellendo l’ambiente ? Pensiamo che l’utilità sociale dell’intervento giustifichi ampiamente l’opera. Del resto l’impegno di spesa, non dovendosi espropriare alcunché, sarebbe minimo e consisterebbe in pochi attrezzi per esercizi a corpo libero da collocare lungo il tracciato, in qualche panchina per recuperare energie e in un’area di sosta attrezzata. Via Capanna, ossia la cosiddetta “Via dello Sport”, è l’ideale per un intervento siffatto, che sarebbe ben accolto da centinaia di persone d’ambo i sessi e di ogni età”. Interventi quindi, ampliamento della Maria Pia e percorso della salute lungo via Capanna, importanti per molti e di cui l’ente di via Colonia Giulia potrebbe farsi carico nell’immediato futuro.
Tonino Atella
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