
VENAFRO – Studiosi provenienti da vari centri italiani si sono dati appuntamento a Venafro in occasione della quarta edizione di Venòlea, organizzata dal Parco Regionale Storico Agricolo dell’Olivo. Dopo il taglio del nastro per inaugurare la nuova sede dell’Ente e la visita alla mostra sull’olivicoltura presso l’antica Casa della Congrega dell’Annunziata, è iniziato il convegno alla presenza di illustri ricercatori quali Mauro Centritto (Direttore CNR Ivalsa di Firenze, Raffaella Petruccelli (Cnr Ivalsa di Firenze), Tommaso Ganino (Università di Parma), Domenico Pignone del CNR – Istituto di Bioscienze e Biorisorse di Bari, Francesco Cellini Direttore Agrobios di Metaponto e la venafrana Rina Iannacone, ricercatrice presso lo stesso Istituto.
Presentati i primi dati sul genoma (DNA) degli olivi millenari di Venafro che attestano la variabilità genetica degli stessi. In pratica alla valutazione morfologica del campione di esemplari esaminati riconosciuti come Aurina, è emerso un genoma compatibile con la stessa varietà Aurina solo per il 50% degli esemplari. Ciò indurrà la prosecuzione di ulteriori ricerche. A seguire è stata sottoscritta una convenzione con il CNR Ivalsa di Firenze, con la quale l’Istituto scientifico si impegna per i prossimi anni ad effettuare studi e ricerche sull’olivicoltura a Venafro. Inserita nel convegno anche la presentazione del Libro “sulle rotte degli antichi” di Yuko Okuma e Sara Sargenti, l’appassionante viaggio dell’olio di oliva nel Mediterraneo.
Alle 19.30 circa, in Piazza Annunziata, è iniziata la festa che ha visto coinvolti gli amici di Vico Parasacco che hanno distribuito vino, p’zzelle e sciusc’ e il noto gruppo folcloristico dei Zig-Zaghini con balli e animazione e le Pacchiane Venafrane. Visitato dai numerosi presenti anche il museo Winterline.
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