ECOLOGIA E AMBIENTE – No del Wwf Molise alle trivelle sul territorio della Provincia di Campobasso

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ECOLOGIA E AMBIENTE – Nel corso dell’affollata assemblea pubblica tenutasi martedì nella sala consiliare del Comune di Campobasso è emersa, in tutta la sua drammaticità, la problematica dell’assalto al territorio della provincia di Campobasso da parte di spregiudicate aziende che, grazie al grimaldello fornito loro dal Decreto “Sblocca-Italia”, sono pronte a perforare il sottosuolo di numerosi Comuni, allo scopo di cercare presunti giacimenti petroliferi.

Nel mese di ottobre 2015, infatti,  è stata presentata al Ministero dell’Ambiente, da parte dell’azienda Irminio srl, la richiesta di Valutazione di Impatto Ambientale (Procedura VIA) per il progetto di ispezione sismica finalizzato alla ricerca di idrocarburi denominato Santa Croce, insistente su un’area di 87 chilometri quadrati nel territorio dei comuni di Campodipietra, Cercemaggiore, Cercepiccola, Ferrazzano, Gildone, Mirabello Sannitico, San Giuliano Del Sannio e Vinchiaturo.

Evidenziare i possibili danni derivanti dall’utilizzo dei cosiddetti “Camion Vibroseis” che emettono onde sonore a notevole profondità  e dall’uso, in particolari terreni, addirittura dell’esplosivo fino a 15 metri di profondità, peraltro in una porzione di territorio che è caratterizzata da fragilità strutturale e delicate particolarità ambientali, storiche e culturali sia pure non ancora sufficientemente valorizzate e ancor meno indagate, assume il sapore di banalità se pensiamo che proprio in quello stesso  scenario dove la ricerca di idrocarburi, con la vicenda legata alle attività della Montedison a Cercemaggiore, ha prodotto effetti di cui tuttora non sono chiare le reali dimensioni e che implicano radioattività, effetti sulla salute umana, inquinamento di terreni, sorgenti e di foraggi per animali da carne e da latte, anche se – per ora – si tratta di ricerca e non (ancora) di estrazione.

Dal nostro punto di vista la “Valutazione di Impatto Ambientale” è superata dalla concreta ”Esperienza di un Impatto Ambientale” e quindi il WWF Molise, esprimendo la propria assoluta contrarietà ad  una politica energetica ancora basata sulla ricerca dei fossili, nello specifico, si opporrà con ogni mezzo alla trivellazione del territorio.

Ma, al di là di questo, quale senso ha, in una Nazione che detiene il fior fiore delle risorse culturali e ambientali veramente strategiche in un mercato globalizzato, mettere a rischio le risorse della pesca e del turismo in Adriatico, o le eccellenze dell’enogastronomia collinare per la ricerca di idrocarburi, con uno sviluppo tecnologico che consente progressivamente di fare a meno di tali risorse? Perché non riusciamo a comprendere che la ricerca di una buona qualità della vita dei cittadini sia “più strategica” e di maggiore “pubblica utilità” rispetto alle attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi? “Cui prodest?” “A chi giova?”

Il territorio molisano, per le caratteristiche che ancora conserva, potrebbe ancora aspirare a un futuro di alta qualità, basato sulla forza dell’ affermata green economy e dovrebbe essere preservato da questi attacchi, provocati, favoriti ed indotti dall’approvazione di strumenti normativi nazionali che mortificano le competenze degli enti locali, e che costringono i cittadini a subire la menomazione dei diritti più essenziali nel nome di un concetto di sviluppo non condivisibile e tantomeno equamente distribuito.

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