CAMPOBASSO – La Polizia di Stato di Campobasso ha tratto in arresto, in esecuzione di ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica di Campobasso, Vincenzo Miele, classe 1975, responsabile dei reati di peculato aggravato e calunnia. L’uomo, dovrà scontare una pena residua di 3 anni, 10 mesi e 6 giorni di reclusione, oltre l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e l’interdizione legale durante la pena.
I fatti risalgono al 2009, quando la Squadra Mobile del capoluogo condusse indagini a carico di Miele, titolare di un istituto di vigilanza. L’uomo, incaricato della vigilanza e custodia di denaro dei clienti presso il caveau dell’Istituto, si era appropriato illegittimamente di oltre 5 milioni di euro. A seguito dell’ammanco, il 40enne accusò della sottrazione del denaro, pur sapendoli innocenti, alcuni dipendenti.
Le indagini permisero di ricostruire l’intera vicenda, mettendo in luce la particolare personalità dell’uomo che, con astuta meticolosità, prima fece sparire il denaro, poi sottoscrisse una denuncia falsa per simulare un reato e ottenere benefici economici. Incolpò successivamente due persone dell’avvenuta sottrazione e decise, infine, di confessare rilasciando, però, dichiarazioni generiche e contraddittorie senza far luce sulla destinazione del denaro sottratto.
Provvide, altresì, ad ordinare la distruzione delle registrazioni della sala conta al fine di eliminare le prove di reato e, imperterrito, continuò nella condotta di appropriazione anche dopo l’intervento degli ispettori bancari. Una personalità definita allora dal Giudice Falcione “scaltra” e “professionalmente orientata verso il crimine”.
Miele ha già scontato la pena di un anno, 1 mese e 24 giorni di custodia cautelare in carcere. La sentenza a suo carico è diventata definitiva il 26 gennaio scorso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA