
CAMPOBASSO – Acem, l’ennesimo annuncio appello del suo presidente Corrado Di Niro. Che lamentandosi ogni giorno o quasi che la sua Associazione non viene pagata per i lavori che i suoi iscritti imprenditori edili portano a termine non riesce evidentemente a portare a casa risultati utili per i suoi affiliati associati. Quindi verrebbe da chiedersi: viene ascoltato poco visto che questi sono i risultati, perché non viene convocato laddove evidentemente poter far sentire la voce grossa dei suoi colleghi edili, non viene chiamato neppure al tavolo della cabina di regia dell’area di crisi laddove si dovrà perfezionare prima la perimetrazione della stessa e poi calcolare la misura degli interventi depotenziato di una forza trascinante, almeno da quanto lui sottolinea puntualmente quasi ogni giorno, anche a livello sindacale che possa fare da collante e che aggreghi intorno a sé padroni e lavoratori. Ma noi ci chiediamo a questo punto: per essere cosi bistrattato un settore edile che ha realizzato un pil soprattutto sociale negli anni determinante per la sopravvivenza o la fortuna di famiglie e immobiliaristi, è mancato una conduzione dirigistica adeguata e quindi politico sindacale per difficoltà oggettive o soggettive a inserirsi in nella proposizione programmatica di settore ai vari livelli istituzionali o è solo colpa dell’insensibilità o del menefreghismo della politica e quindi delle sue Amministrazioni, dalle regionali a quelle più periferiche, comunali? Un confronto a denti stretti e un faccia a faccia senza peli sulla lingua dall’Acem all’Ance ad altre associazioni artigianali crediamo che sia necessario a vantaggio degli edili e dell’intero comparto. Piangersi addosso tutti i giorni reclamare lavoro e quindi la liquidazione di opere compiute o di stati di avanzamento in sospeso da tempi illimitati, di assenza dai tavoli di concertazione della pianificazione di settore e non fare nulla perché vengano utilizzate metodi e rapporti di relazione diversi ricorrendo come estrema ratio anche agli strumenti forzosi della contrattazione negoziata e della normativa interistituzionale con il partenariato non escluso una mobilitazione di piazza, ci appare un <suicidio> annunciato o un voler preparare ogni giorno una vetrina bellissima dove si dipingono annunci in cui ognuno ci si rivede e non concludere un bel nulla.
Aldo Ciaramella
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