
CAMPOBASSO – Potrebbero venir fuori delle novità anche sorprendenti sul caso della profanazione della teca di Santa Benedetta avvenuta nella chiesa di santa Reparata di Monacilioni. I Carabinieri di Campolieto che conducono le indagini insieme alla Scientifica hanno esaminato ogni dettaglio sulla custodia della Santa e sull’entrata laterale del luogo di culto che trovasi nella piazza centrale del paese dove balordi ladri certamente più di uno, si sono introdotti. Che hanno puntato diritto alla corona in argento bagnato in oro che avvolgeva il capo della Santa e che nel tirarla hanno forzato quanto era necessario per tenere unite le ossa del cranio che naturalmente si sono in qualche modo aperte. Gli investigatori seguono ogni pista che certamente va verso professionisti che non hanno manomesso i candelabri dove erano custoditi le offerte alla Santa protettrice del paese puntando alla corona. Ovviamente ora si punta al restauro e alla conservazione del corpo, a Monacilioni dal 1752, e alla messa in sicurezza della Chiesa dove è ospitata la Santa che stranamente, sottolineiamo, priva di ogni mezzo di allarme e di videosorveglianza. Un intervento, al momento non quantificabile, abbastanza complesso per la conservazione del corpo che ha fatto scattare subito la fede e la devozione di tanti cittadini locali e gente che da anni è emigrata soprattutto fuori dall’Europa, nei riguardi della protettrice di Monacilioni. Alcuni monacilionesi hanno già fatto sapere al Sindaco e al parroco del paese di essere pronti a sostenere per intero la spesa. In queste situazioni sarà difficile che possa svolgersi la festa in onore della Santa tra il 14 e 15 maggio un appuntamento che nessuno, tuttavia, vuole saltare.
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