ISERNIA – “Al reparto di cardiologia dell’Ospedale Venziale, in questo momento, non ci sono Holter cardiaci. Se lo faccia applicare alla Neuromed“. È quanto si è sentito rispondere, ieri mattina, un utente della provincia di Isernia, arrivato d’urgenza al nosocomio pentro, lamentando forti dolori e un’aritmia cardiaca che si protrae da giorni.
I sette Holter a disposizione del reparto erano già stati tutti consegnati ad altri pazienti e non ce n’era neanche uno disponibile per le emergenze.
A consigliare l’applicazione dell’elettrocardiogramma dinamico, era stato uno specialista di Pavia che aveva prescritto all’uomo l’accertamento, da eseguire “immediatamente”, così da registrare tutta l’attività elettrica del cuore ed effettuare, al più presto, una diagnosi.
La disponibilità per poter procedere all’applicazione del dispositivo però, hanno fatto sapere dall’ospedale isernino, sarà il 18 aprile prossimo. In poche parole, il tempo necessario per conseguenze più gravi.
“Era una cosa che serviva immediatamente – ha affermato l’utente – ma a Isernia mancano gli strumenti medici per fare prevenzione. Stanno facendo di tutto per farci ricorrere ai privati? – si domanda – mentre l’America sta cercando di imitare il nostro sistema sanitario, qui in Italia andiamo nella direzione opposta, arrivando alla privatizzazione. Se continuiamo così, in futuro, potrà curarsi solo chi ha i soldi per farlo”. “Ieri mattina siamo arrivati al Pronto soccorso di Isernia – racconta la moglie del paziente – e mio marito è stato sottoposto a esami inutili, esami che erano già stati eseguiti nei giorni scorsi e che non avevano aiutato a capire cosa avesse. Un esame indispensabile come l’Holter cardiaco c’è stato invece negato. Non ha senso aspettare 20 giorni. Il Pronto soccorso era un manicomio – continua – con persone che arrivavano da Venafro, Caserta, con pochi medici e gente che sbraitava e pretendeva di essere visitata”. Poi la solidarietà al personale sanitario. “Poverini lavorano in condizioni di forte stress. È un caos!”.
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