CAMPOBASSO – E’ Domenico De Maria, 58 anni residente a San Giovanni in Galdo, il custode del Mario Pagano che ha perso la vita stanotte nel tentativo di spegnere un incendio propagatosi al portone del Convitto su Corso Bucci. L’incidente è avvenuto poco dopo le 4 del mattino quando il De Maria accortosi del fuoco appiccato da un balordo ad alcuni cartoni e immondizia posti nelle vicinanze dell’entrata dello stabile scolastico, si è precipitato a uscire in strada con l’estintore tra le mani quando ha visto che il rogo aveva mandato in fiamme anche il portone in legno. Nel Convitto a quell’ora dormivano una trentina di studenti e tre educatori. La morte pare sia avvenuta, come ha accertato il medico legale per arresto cardiocircolatorio. Sulle cause e l’autore dell’ incendio una telecamera posta ad inizio di corso Bucci ha filmato una persona che ha dato fuoco al materiale l’ ammucchiato e quindi la natura delle fiamme pare a questo punto che sia ovviamente dolosa. Dolore e sconcerto ha provocato l’episodio scellerato soprattutto per la perdita del Di Maria un uomo molto solare e cordiale che lascia la moglie e tre figli. La Flc Cgil parla del custode De Maria come di <un lavoratore scrupoloso, molto conosciuto tra i convittori, nell’adempimento del proprio dovere di vigilanza, è accorso rapidamente con l’estintore in mano per porre fine all’inizio dell’incendio e, forse, per questa tensione emotiva, è rimasto stroncato da un infarto. Alla magistratura il compito di far luce sull’intera vicenda. Ha perso la vita un collaboratore scolastico; un lavoratore che familiarizzava con gli studenti del Convitto e che era sempre disponibile a risolvere i piccoli problemi di organizzazione e di gestione che si presentavano. Sempre pronto a dare una mano e ad impegnarsi, con il sorriso che non gli mancava mai>. La Flc Cgil del Molise nell’esprimere solidarietà e vicinanza alla famiglia di Domenico Di Maria ed ai suoi figli che stanno vivendo questi dolorosi momenti, formula l’auspicio che <da tale triste evento possa anche maturare la consapevolezza del prezioso lavoro che svolgono dei lavoratori, come i custodi ed i collaboratori scolastici, spesso giudicati con approssimazione e superficialità, per compiti ritenuti poco importanti e che invece rappresentano l’anello di congiunzione tra l’attenzione alle strutture scolastiche e la necessità di garantire ambienti adeguati nei quali fare scuola>
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