CONSORZIO DI BONIFICA – Dal collega Tonino Atella riceviamo, e integralmente pubblichiamo il seguente contributo: “Informo che tanti iscritti negli elenchi dei contribuenti del Consorzio di Bonifica della Piana di Venafro, sottoscritto compreso, stanno loro malgrado incappando nell’ennesimo danno economico in loro danno cui si aggiunge, purtroppo, anche la beffa!
Mi spiego.
Centinaia di noi contribuenti consortili ci ritroviamo negli elenchi di coloro che sono tenuti a pagare non già per i servizi che l’Ente eroga e dei quali si fruisce per la coltivazione dei terreni, cosa che giustificherebbe i tributi da versare, quanto per norme datatissime risalenti addirittura al periodo regio del primo novecento quando il perimetro urbano venafrano era tutt’altro rispetto all’attuale!
In effetti, e vengo al danno di cui all’inizio di questa lettera aperta, a diverse centinaia di noi contribuenti -tant’è la spontanea auto/denominazione di “NOI CONTRIBUENTI NOSTRO MALGRADO“- l’Ente continua annualmente a chiedere tributi nonostante che le nostre proprietà ricadano da decenni e decenni in aree del tutto urbanizzate e come tali non più nelle condizioni di poter fruire dei citati servizi consortili, che conseguentemente a tanti di noi non risultano affatto erogati!
Del resto, ricadenti -“repetita iuvant”- con le proprietà in zone completamente urbanizzate e quindi lontanissime dalle aree agricole cui l’Ente provvede coi propri servizi, che abbiamo a che vedere e a che fare con irrigazione, bonifica ect., ossia coi servizi che il Consorzio eroga e per i quali vengono richiesti tributi?
Assolutamente nulla!
Basta chiedere, per conferma di quanto qui asserito, a condomini e singoli proprietari di via Flacco, ai titolari di appartamenti a ridosso della Parrocchia dei Ss. Martino e Nicola, ai residenti lungo via Maria Pia di Savoia ect., ossia ai proprietari di beni della prima pianura venafrana, appunto gli auto/definitisi “NOI CONTRIBUENTI NOSTRO MALGRADO“ non più fruitori dei servizi consortili e ciononostante tenuti a versare tributi, assolutamente sgraditi data la loro chiarissima improponibilità.
E dopo il danno, ecco la beffa!
Il Consorzio di Bonifica spedisce il plico raccomandato per richiedere i tributi da versare con spese di notifica a carico del contribuente!
Da una parte cioè la raccomandata per imporre ufficialmente il versamento a farsi, dall’altra le spese postali che lo stesso contribuente è chiamato a pagare.
Una beffa autentica, che si aggiunge al danno economico rappresentato da tributi pretesi nonostante non si eroghi alcunché.
Tanto premesso, e precisato che l’ammontare dei tributi richiesti ed imposti a centinaia e centinaia di “NOI CONSORZIATI NOSTRO MALGRADO” assomma a diverse decine di migliaia di euro che appare opportuno e giusto far risparmiare a tanti già tartassatissimi contribuenti dato il persistente difficile periodo economico nazionale, si chiede all’Ente di Bonifica di Venafro di evitare a molti l’esborso improprio di denaro del tutto fuori luogo per quanto innanzi detto, adoperandosi nello specifico congiuntamente ad altre istituzioni pubbliche del territorio perché finalmente tanto avvenga nel solco della giustizia e del diritto”.
Antonio Atella – Contribuente suo malgrado del Consorzio di Bonifica di Venafro
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