ISERNIA – Il Consiglio dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac), a seguito di un esposto presentato dall’Ordine dei Geologi della Regione Molise e da una successiva segnalazione a firma del presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Campobasso, ha contestato alla Provincia di Isernia alcune irregolarità relative all’affidamento di incarichi professionali per uno studio geologico sulla strada Trigno Biferno, al bivio Frosolone – Sprondasino.
Secondo l’esposto, l’Amministrazione avrebbe costituito un gruppo di progettazione composto da undici professionisti, interni ed esterni all’Ente, tra cui ingegneri, architetti e geometri, conferendo una parte degli incarichi all’esterno, mediante una procedura di affidamento diretto, nonostante l’elevato valore complessivo dello studio stimato in euro 400.000,00, e senza specificare per ognuno di essi l’importo, né l’ambito di attività singolarmente conferite in seno al gruppo.
L’affidamento diretto sarebbe stato giustificato sulla base di una “non meglio precisata stima degli “importi pattuiti” inferiori singolarmente ad euro 20.000,00″. La Provincia ha voluto chiarire come “i servizi demandati al costituito gruppo misto non si limitassero allo studio geologico, ma più in generale a servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria”.
L’Ente ha anche sottolineato “l’urgenza di disporre degli elaborati progettuali in ragione del termine del 31.12.2015, previsto dalla delibera CIPE n. 21/2014“.
L’Amministrazione ha infine provveduto a rielaborale il quadro economico generale e di dettaglio degli interventi programmati. La correzione è stata considerata però parziale e non esaustiva.
L’Anticorruzione all’esito del procedimento di vigilanza ha dunque contestato alla Provincia alcune irregolarità: “l’artificioso frazionamento degli incarichi di progettazione” al fine di eludere le procedure più rigorose; violazione per omessa adozione di criteri oggettivi di determinazione dei corrispettivi spettanti ai professionisti designati nel costituendo gruppo di progettazione, nonché la violazione dell’obbligo del versamento della contribuzione all’Autorità Nazionale Anticorruzione previsto per gli affidamenti di importo superiore ad euro 40.000,00. Ora l’Ente di via Berta ha poco più di un mese per sanare la situazione, in caso contrario rischia una segnalazione alla Corte dei conti e successivamente alla giustizia ordinaria.
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