CRONACA – La Polizia di Stato chiude una casa di appuntamento a Campobasso

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CAMPOBASSO – La Polizia di Stato di Campobasso ha identificato e denunciato all’Autorità Giudiziaria un campobassano di 19 anni, responsabile di furto aggravato in appartamento. Il giovane, abitante nel centro storico, aveva preso di mira un’anziana signora sua vicina di casa e, quando la predetta usciva per qualche motivo, si introduceva furtivamente nell’abitazione asportando soldi e gioielli. Dopo due colpi subiti dalla donna, la Squadra Mobile è riuscita a risalire all’autore dei fatti, il quale, una volta identificato, ammetteva di aver commesso uno dei due furti, restituendo due orologi asportati alla medesima signora. Tuttavia le modalità delle due azioni delittuose farebbero propendere per una responsabilità dello stesso per entrambi gli eventi. A seguito, poi, di una specifica attività di indagine, la Polizia di Stato ha posto i sigilli all’ennesima casa per appuntamenti, aperta – questa volta – nei pressi della stazione ferroviaria di Campobasso. Dopo aver eseguito diversi appostamenti nei pressi di un’abitazione attigua alla linea ferrata, gli agenti della Squadra Mobile sono riusciti, di nuovo, a stroncare un fenomeno di favoreggiamento della prostituzione cinese ad opera di un connazionale che, dopo aver preso in affitto un appartamento, lo cedeva a donne orientali che si alternavano nella casa ogni quindici giorni offrendo prestazioni sessuali pubblicizzate su un noto sito on line di incontri a pagamento. La clientela era diversificata e la domanda di prestazioni sorprendentemente sostenuta, grazie anche alla vicinanza con la stazione ferroviaria e all’ubicazione della casa di meretricio in un vicoletto pressoché lontano da occhi indiscreti. Variegato il tariffario: da cinquanta a sessanta euro a seconda della tipologia di prestazione, come confermato da alcuni clienti all’uopo identificati. Due le cittadine cinesi che si trovavano nella casa al momento dell’accesso della Polizia, entrambe prive di permesso di soggiorno e di documenti ma in possesso di oltre 1000,00 euro in contanti in pezzi da 50. Poiché le due donne non hanno inteso collaborare nel denunciare i loro sfruttatori ed in quanto irregolari sul territorio dello Stato, sono state fotosegnalate e, previo decreto di espulsione, accompagnate al C.I.E. di Roma.

 

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