CAMPOBASSO – L’accorpamento del servizio per le politiche sociali alla Direzione generale della salute della Regione rappresenta un’integrazione fondamentale per due branche complementari l’una all’altra. In una nota, infatti, la Direzione salute della Regione Molise rispondendo al dissenso manifestato dai Cristiani sociali sull’argomento, spiega che solo attraverso una regia unica delle politiche sanitarie e sociali, il cittadino viene posto al centro di reti integrate sanitarie e sociali per ricevere servizi giusti, appropriati, di qualità:<La Regione Molise, dunque, ha scelto di uniformarsi a un criterio condivisibile individuando la Direzione che assuma la titolarità delle competenze per l’integrazione sociale e sanitaria per facilitare il coordinamento tra le azioni dell’Assessorato del lavoro e delle politiche sociali e quello della Salute. Questa scelta tiene conto delle migliori esperienze di governance pubblica in tali ambiti. Facendo, infatti, incontrare precisa la Regione – i due mondi finora separati del sanitario e del sociale si agevola la raccolta delle buone pratiche normative, gestionali e assistenziali per favorirne una divulgazione tra gli operatori accreditati, pubblici e privati, in un approccio di crescita della cultura della qualità, dell’efficacia, dell’efficienza, dell’appropriatezza e della sostenibilità delle prestazioni erogate>.C’è una giustificazione, poi, tecnica e soprattutto sociale e sanitaria precisa e acclarata secondo la Regione che puntualizza inoltre che <A fronte di una popolazione che sta invecchiano progressivamente e che dopo i 65 anni diventa grande consumatore di servizi sanitari e sociali è fondamentale avere un punto unico di governo per capire le dinamiche dei bisogni della popolazione. Da qui deriva la declinazione dei criteri per la rimodulazione dell’offerta dei servizi sociali tra sanità e sociale e sanitari, la costruzione di linee guida, condivise e definite a livello della Conferenza Stato-Regioni, per definire requisiti comuni condivisi di accreditamento orientati alla qualità, necessari per i soggetti terzi per essere accreditati con i servizi sanitari regionali e con gli enti locali per poter offrire i loro servizi>. La necessità, infine,di ricomporre un unico fronte assistenziale deriva, dalla coerente allocazione delle risorse regionali nazionali ed europee per rinsaldare meglio la rete sanitaria e sociale e favorire le attività di ricerca sviluppo, formazione e aggiornamento professionale.
—
© RIPRODUZIONE RISERVATA