
SESTO CAMPANO – Un fatto curioso, tipico della nostra pur bella Italia dei tempi andati. Esiste, realizzata non molti decenni orsono, nel sud/ovest della piana di Venafro la stazione ferroviaria di Capriati al Volturno, Comune del casertano altissimo confinante con l’estremo Molise occidentale. L’opera, consistente nel classico immobile delle FS a due piani adibito a stazione ferroviaria, ricade in territorio molisano del Comune di Sesto Campano e qui appunto la prima stranezza: la stazione ferroviaria di un Comune casertano… realizzata in Molise! E’ probabile comunque che un’esigenza tecnica delle FS abbia prodotto quella che a prima vista può apparire una stranezza.
C’è comunque dell’altro. La struttura in tema, oggi ridotta a un rudere abbandonato, con infissi semidistrutti e ricoperta di rovi, cespugli ed altra vegetazione spontanea, negli anni – a memoria di quanti risiedono e lavorano in zona – non ha mai emesso un biglietto di viaggio, cioè non ha mai visto un passeggero scendere da un treno o “salire in carrozza” per il semplice fatto che giammai un treno in transito sulla tratta Venafro/Vairano e viceversa si è mai fermato alla stazione di Capriati al Volturno (Ce), situata -ripetiamo- in territorio molisano di Sesto Campano (Is). Ed allora la domanda di tanti oggi : perché mai decenni addietro realizzare una stazione ferroviaria dotata all’epoca di tutto e di più, senza poi utilizzarla e servirsene come tale, ossia come struttura su cui “montare in carrozza” o scendere da un convoglio regolarmente fermatosi in stazione ? Gl’interrogativi appena enunciati, certamente frutto della relativa conoscenza della materia e delle oggettive esigenze dell’azienda ferroviaria, meriterebbero comunque risposte esaurienti dalle FS che saremo ben lieti di ospitare.
Tonino Atella
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