
CAMPOBASSO – Scintille e proteste in Consiglio comunale a Campobasso. Riunitosi oggi in seconda convocazione per discutere sul Bilancio di previsione 2016 dopo il rinvio della prima convocazione per mancanza del numero legale. Botta e risposta tra opposizione e maggioranza soprattutto sui contenuti del documento contabile ritenuto fortemente blindato soprattutto da un punto di vista politico dal sindaco Battista e dalla sua maggioranza e su quanto viene previsto per la sicurezza delle scuole in particolare quelle ritenute più a rischio e su cui sono stati programmati investimenti. Su quest’ultimi aspetti, quindi, l’opposizione ha mosso una serie di pregiudiziali e di critiche. Sulle barricate il consigliere di minoranza Francesco Pilone che sul Bilancio di previsione ha ribattuto colpo su colpo quanto esposto dal governo di palazzo San Giorgio facendo notare come quest’ultimo abbia operato lontano da qualsiasi confronto consultivo all’interno del Consiglio municipale. Ha bollato, pertanto, il documento contabile definendolo cosparso di un substrato di natura troppo politica e poco attagliato alle esigenze sociali e amministrative della città. Il sindaco Battista da parte sua ha risposto che quanto previsto e scritto nel Previsionale 2016 è quello che è stato concordato e programmato nel progetto elettorale e quindi nel piano comunale sviluppato dalla maggioranza evidenziando che esso, puntando allo sviluppo del territorio comunale, ha in piedi attraverso un bando molto articolato di gare, una serie di opere pubbliche per un importo di circa 23 milioni di euro ch potrebbero restituire alla città una <luce> diversa. Sulla rivisitazione dell’edilizia scolastica condotta attraverso un emendamento dello stesso sindaco, secondo Pilone andrebbe a stravolgere il piano delle opere pubbliche e quindi scolastiche soprattutto quelle riguardanti il complesso scolastico di Via D’Amato dove non si conoscono i futuri sviluppi in merito alla cubatura di quanto verrà realizzato né la destinazione numerica scolastica. Quindi un investimento al buio senza un’analisi della futura funzione strutturale e quindi della scolaresca che la potrebbe occupare. Battista nel merito ha risposto che il Piano scolastico concordato per rimettere a norma tutte le scuole e quindi per ricostruire quelle che non rispettano più le condizioni di antisismicità e di staticità prosegue secondo i criteri su cui si sta puntando da alcuni mesi messi a fuoco secondo parametri ben precisi. Il trasferimento di alunni e quindi di scuole da un plesso ad un altro avverranno seguendo l’ultimazione dei lavori e di interventi su vecchi e nuovi edifici scolastici. Così anche su via D’Amato.
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