
CAMPOBASSO – Nel 2015, l’economia italiana è tornata a crescere (+0,8%) dopo tre anni di contrazione. Nonostante un contesto molto incerto, anche il tessuto produttivo molisano, dopo anni di crisi, interrotti dalla breve fiammata del 2010, torna su un sentiero di crescita più deciso (+0,45%), in linea con quelli che erano i livelli pre-crisi.
E’ quanto emerge dal Rapporto sull’economia della province molisane, presentato insieme a Unioncamere Molise, in occasione della 14^ Giornata dell’Economia, evento promosso dal sistema camerale.
“Il documento – spiega il presidente della Camera di commercio del Molise, Paolo Spina – contiene la sintesi dei tradizionali dati di carattere statistico-economico di fonte camerale oltre ad una serie di indicatori utili per approfondire l’analisi della situazione economica ed imprenditoriale della nostra provincia. Dati che per le imprese e per le associazioni possono costituire un punto di partenza e di riflessione sia per le scelte imprenditoriali che per l’avvio di iniziative di crescita del nostro territorio.
Infatti dalla lettura e analisi dei dati possiamo insieme alle associazioni di categoria delineare il percorso su cui accompagnare le nostre imprese nel recupero di quella competitività e fiducia fondamentali per ripartire“.
Più nello specifico, nel corso del 2015 in Molise, i saldi demografici degli ultimi tre trimestri (+211 imprese nel secondo trimestre, +56 nel terzo e +70 nel quarto), hanno ribaltato il risultato negativo del primo trimestre dell’anno, generalmente sempre negativo, quando si osservò un saldo di -179 imprese.
Nel primo trimestre del 2016 in Molise aumenta il numero delle iscrizioni e il saldo tra nuove imprese nate e quelle cessate, pur essendo negativo e pari a -92 unità, risulta essere il miglior risultato da diversi anni.
Durante questi anni, però, la parte più giovane della popolazione è risultata quella più colpita dal deterioramento del mercato del lavoro.
È aumentato il tasso di disoccupazione giovanile. Tutto ciò si è tradotto in una crescente disponibilità ad accettare lavori meno qualificati, con una crescita del fenomeno dell’overeducation, di condizioni di lavoro sfavorevoli e aumento del sottoinquadramento. Preoccupante è, poi, l’ampia platea dei giovani sospesi nel limbo del non studio e del non lavoro, i cosiddetti NEET. In Molise i NEET sono il 28,1% dei giovani tra 15 e 29 anni, una percentuale superiore alla media nazionale e in costante crescita.
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