VENAFRO – E’ entrata in vigore da qualche mese, gran parte della città si è adeguata e l’attua per bene, rispettando norme, disposizioni e criteri. Il nuovo sistema di deposito, raccolta e smaltimento dei rifiuti procede cioè in maniera globalmente positiva, fermo restando taluni “incidenti di percorso” emersi all’indomani dell’esordio della differenziata. Segnaliamo per tutti la pessima abitudine di molti i quali, piuttosto che adeguarsi alle nuove disposizioni, preferivano svuotare i contenitori di casa in cassonetti più capienti altrui, in particolare in quelli degli esercizi commerciali dinanzi alle stesse attività. Ebbene, in attesa che la differenziata venga praticata sull’intero perimetro urbano (sono ancora col vecchio sistema gli abitanti dei quartieri a sud), tanti privati cittadini -ossia i residenti nel centro cittadino- segnalano altre “perle” in materia di rispetto della differenziata da parte di tutti. C’è infatti chi si ostina, in barba alle disposizioni, a depositare i rifiuti della propria attività commerciale nei propri contenitori ma non tenuti nei pressi della stessa azienda commerciale come la legge impone, bensì ben distanti, per l’esattezza là dove prima c’erano i cassonetti per tutti e per tutto prima della loro rimozione. In pratica è una differenziata rivista e modificata secondo le proprie convenienze. Conseguentemente i nuovi contenitori di taluni esercizi commerciali per vetro, carta, plastica ect. risultano sistemati lungo le strade, là dove prima c’erano i cassonetti, suscitando tanta contrarietà nei residenti delle zone interessate. “Abbiamo segnalato la cosa alla Polizia Municipale -spiega una signora- ma non c’è stato alcun intervento riparatore. Rifiuti, cartoni ect. di attività commerciali vengono ammassati nei contenitori privati tenuti però ben lontani dagli esercizi e sistemati su strade trafficatissime, nei pressi di abitazioni private e sotto gli occhi di tutti, così come avveniva per i cassonetti. Chiediamo che si rispettino i diritti e i doveri di tutti, se è vero com’è vero che siamo una comunità civile”.
Tonino Atella
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